La premier finlandese, Sanna Marin, non ha violato alcun impegno o norma istituzionale. Si chiude così la vicenda che ha visto Marin al centro di uno scandalo mediatico a causa della diffusione di alcuni video che la ritraevano ballare e divertirsi durante una festa provata. «Non c'è motivo di sospettare che la prima ministra abbia tenuto una condotta illegale nell'esercizio delle sue funzioni o una negligenza nelle sue funzioni ufficiali», ha concluso il cancelliere Tuomas Pöysti, incaricato dell’inchiesta sul comportamento della premier. 

La vicenda

Ad agosto scorso erano usciti sui social network alcuni video in cui si vedeva la premier finlandese ballare e bere durante una festa con amici. Sanna Marin era stata allora accusata di non essere in grado di svolgere il suo ruolo a causa del «consumo di alcol». Altri le imputavano di aver messo a rischio «la reputazione e la sicurezza» della Finlandia.

«Sono un essere umano. E anche io a volte desidero gioia, luce e divertimento in mezzo a queste nuvole scure», si era difesa Marin. Molte personalità internazionali, soprattutto donne, avevano espresso il loro sostegno alla prima ministra, pubblicando loro stesse video in cui ballavano. Nonostante ciò, era stata avviata un’indagine al fine di capire se la premier avesse violato la legge e le funzioni associate al suo ruolo.

L’epilogo 

Le denunce, secondo quanto detto oggi dal cancelliere Pöysti, sono improcedibili poiché non esiste un «legame giuridico pertinente con l'azione ufficiale di un ministro». La valutazione della dimensione «morale e sociale» delle attività ricreative di un primo ministro è «una questione di competenza del parlamento», ha affermato il cancelliere. Ha poi aggiunto che «la responsabilità politica viene regolarmente valutata anche nelle elezioni democratiche».

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