- Una ricerca afferma che se il G7 sanzionasse la Cina in caso di crisi su Taiwan, l’economia globale perderebbe almeno 3.000 miliardi di dollari, equivalenti al Pil del Regno Unito nel 2022
- Per i governi del G7 sarebbe difficile approvare un piano di sanzioni contro Pechino, anche per via delle diverse posizioni di Stati Uniti e Ue sulla questione
- Ma col ricorso sempre maggiore alle sanzioni contro la Cina, il governo di Pechino ha iniziato ad affinare gli strumenti per contrastarle. Anzitutto spingendo i paesi amici a utilizzare la sua divisa, in luogo del dollaro, nei commerci bilaterali
Se i paesi del G7 sanzionassero la Cina in caso di crisi su Taiwan, l’economia globale perderebbe almeno 3.000 miliardi di dollari, equivalenti al Pil del Regno Unito nel 2022. Il dato è al centro di una ricerca congiunta appena pubblicata da Atlantic Council e Rhodium Group, Sanctioning China in a Taiwan Crisis, Scenarios and Risks. Lo studio del think tank con sede a Washington che si occupa di «stimolare la leadership degli Stati Uniti nel mondo» e del centro di ricerca con focus sul settore



