Il presidente statunitense Donald Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One domenica, ha dichiarato che lunedì 10 febbraio avrebbe annunciato nuovi dazi del 25 per cento, su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti, che riguarderanno tutti, anche i principali partner commerciali Messico e Canada.

Trump ha poi fatto sapere che nel corso della settimana «probabilmente martedì o mercoledì» gli Usa imporranno anche «tariffe reciproche» che entreranno in vigore in tempi brevi. Gli Stati Uniti applicheranno i dazi sulle importazioni di prodotti nei casi in cui un altro paese abbia imposto dazi su merci Usa. «Se loro ci fanno pagare il 130 per cento e noi non gli facciamo pagare nulla, non resterà così», ha detto ai giornalisti.

Il preannuncio di Trump, fatto sull’aereo presidenziale mentre era in volo dalla Florida verso New Orleans, per assistere al Super Bowl, è arrivato nei giorni in cui entrano in vigore i dazi imposti dalla Cina, annunciati la scorsa settimana come ritorsione, dopo l’entrata in vigore delle tariffe statunitensi del 10 per cento sull’import di tutti i beni prodotti da Pechino.

Il ministero del Commercio cinese aveva elencato le aliquote efficaci dal 10 febbraio: un’imposta del 15 per cento su carbone e gas naturale liquefatto (gnl), del 10 per cento aggiuntivo su petrolio, attrezzature agricole e alcuni veicoli di grossa cilindrata Usa. Si aggiunge poi una stretta generale sui controlli all’export di tungsteno, tellurio e altri prodotti in metalli rari che potrebbero essere utilizzati per beni ad alta tecnologia come le batterie al litio.

È il Canada il principale fornitore di alluminio primario agli Stati Uniti, rappresentando il 79 per cento delle importazioni totali nel primi 11 mesi del 2024, ricorda il Guardian. 

La risposta di Macron

Le dichiarazioni di Trump hanno suscitato la reazione immediata del presidente francese Emmanuel Macron che ha avvertito che i dazi danneggeranno le economie europee ma anche gli Stati Uniti, dato il livello dei legami economici. «Significa che se imponi dazi su molti settori, aumenteranno i costi e creeranno inflazione negli Stati Uniti. È ciò che vuole la sua gente? Non ne sono così sicuro», ha detto Macron alla Cnn. 

«L’Unione europea è il suo primo problema?», chiede il presidente francese, «No, non credo. Il suo primo problema è la Cina, quindi dovrebbe concentrarsi sul primo problema», e ha sottolineato come per lui la massima priorità dell’Ue sia l’agenda sulla competitività, l’agenda sulla difesa e la sicurezza, l’ambizione dell’intelligenza artificiale. «Se nel frattempo abbiamo un problema di dazi, ne discuteremo e lo risolveremo», ha concluso.

Gaza, Canada e il Golfo del Messico

Trump ha poi detto ai giornalisti di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Ma, avrebbe aggiunto, potrebbe concedere alcune aree ad altri Paesi del Medio Oriente così da aiutare nella ricostruzione. 

A bordo dell’Air Force, mentre sorvolava il Golfo del Messico, Trump ha lo ha rinominato Golfo d’America e ha dichiarato il 9 febbraio 2025 il primo “Gulf of America Day”. «Ho intrapreso questa azione», si legge in una nota della Casa Bianca, «perché questa area è stata a lungo una risorsa fondamentale per la nostra nazione e ha continuato a rimanere una parte indelebile dell’America». 

Infine, nel pre-game del Super Bowl, il presidente intervistato da Fox News ha dichiarato di volere seriamente che il Canada diventi il 51° Stato degli Stati Uniti. «Sì, lo è», ha detto rispondendo alla domanda se fosse o meno «una cosa reale».

«Penso che il Canada starebbe molto meglio se fosse il 51° Stato, perché con il Canada perdiamo 200 miliardi di dollari all’anno. E non permetterò che questo accada», ha aggiunto.

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