Dopo settimane di corteggiamento, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato di aver parlato con il suo omologo russo, Vladimir Putin, e di aver discusso con lui una possibile soluzione alla guerra in Ucraina. «[Putin] vuole che la gente smetta di morire», ha detto Trump al New York Post, in un’intervista esclusiva a bordo dell’aereo presidenziale. Trump ha anche affermato di avere già pronto un piano di pace.

Nell’intervista, Trump ha detto che intende mettere fine a questa «ridicola guerra». Interrogato su quante volte avesse parlato con Putin, ha risposto che preferiva non rispondere. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non ha confermato né smentito la chiamata, affermando che numerosi contatti con gli Stati Uniti sono in corso tramite vari canali.

Incontri imminenti

I primi negoziati di pace per mettere fine al conflitto in Ucraina, in corso da quasi tre anni, appaiono in questi giorni sempre più imminenti. Nei giorni scorsi, Trump aveva detto che «probabilmente» avrebbe presto parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo che quest’ultimo si era detto pronto a incontrare Putin – con il quale, però, una legge da lui stesso fatta approvare gli impedirebbe di intrattenere colloqui diretti. Dal canto suo, il leader russo ha detto di essere disponibile a nominare una persona di sua fiducia per sovrintendere ai negoziati.

Con l’ipotesi di trattative che si avvicina, diverse aziende legate ai mercati russi e ucraini – dall’indiana ArcelorMittal, che possiede quote di diverse acciaierie in Ucraina, alla Raiffeisen Bank, che ha significativi interessi nel mercato di entrambi i paesi in guerra – hanno chiuso la settimana con le quotazioni azionarie in crescita di oltre il 10 per cento.

Il piano

Il piano che il presidente americano dice di aver preparato rimane per il momento avvolto nel mistero. L’inviato per l’Ucraina di Trump, l’ex generale Keith Kellogg, ha detto che non sarà rivelato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che inizierà in Germania la prossima settimana. Nel corso del summit, Kellogg si limiterà a discutere il piano con gli alleati europei per poi riferire il contenuto delle conversazioni alla Casa Bianca. Trump, insomma, sembra voler risolvere il conflitto con un confronto diretto con Putin, consultando gli alleati e gli stessi ucraini soltanto il minimo indispensabile.

Anche se mancano informazioni ufficiali, negli ultimi giorni sono emersi alcuni dettagli su quella che potrebbe essere la proposta del leader americano. Trump sembra intenzionato a garantire a Putin la futura neutralità dell’Ucraina, escludendo sia l’adesione del Paese alla Nato sia lo schieramento di truppe Usa sul suo territorio – la richiesta principale del Cremlino, insieme a quella di mantenere il controllo dei territori attualmente occupati. Secondo molti, Trump offrirà a Putin anche una riduzione delle sanzioni economiche che hanno colpito la Russia.

Per far digerire un simile accordo a Kiev – che si vedrebbe così privata della sua unica richiesta: quella di garanzie militari che scongiurino futuri attacchi russi – Trump potrebbe offrire agli ucraini nuovi aiuti militari in cambio di contratti favorevoli per sfruttare i giacimenti di terre rare situati nell’Ucraina centrale e orientale, vicino all’attuale linea del fronte. Un’offerta già fatta agli alleati da Zelensky la scorsa estate e che, questa settimana, Trump ha detto di essere pronto a raccogliere.

Per Kiev si tratterebbe di un bicchiere mezzo pieno, ma comunque di un passo avanti rispetto ai negoziati dell'inizio del 2022, quando la Russia chiedeva che l’Ucraina rinunciasse a tutti gli aiuti militari esterni e riducesse le dimensioni del suo esercito. Zelensky, inoltre, potrebbe essere costretto ad accettare. Con l’arrivo della primavera e la prevista intensificazione degli attacchi russi, la posizione delle forze armate ucraine al fronte potrebbe peggiorare ancora e sarebbe quasi insostenibile in caso di riduzione degli aiuti militari americani.

Anche Putin potrebbe avere convenienza a trattare. In caso contrario, infatti, Trump ha minacciato nuove sanzioni che rischiano di danneggiare ulteriormente l'economia russa. Ma con le sue truppe in netto vantaggio sul terreno e l’Ucraina sempre più affaticata dal conflitto, il leader russo potrebbe anche decidere di non accontentarsi e cercare di costringere gli alleati ad accettare una capitolazione di fatto di Kiev.

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