Il governo potrebbe decidere di approvare già questa settimana il cosiddetto «super green pass»: un potenzialmente dell’attuale certificazione anti Covid-19, che consentirebbe solo ai vaccinati l’ingresso di una serie di luoghi al chiuso, come bar, cinema e ristoranti.

Si tratta di una misura ispirata al lockdown per non vaccinati dell’Austria, rimasto in vigore per appena una settimana prima di essere esteso a tutta la popolazione.

Lo scopo dichiarato del super green pass è quello di incentivare le vaccinazioni e la speranza è che questa misura aiuti ad evitare un incremento dei contagi di Covid-19 dovuto alla quarta ondata, quella che sta causando nuove chiusure e restrizioni in tutta l’Europa centrale e settentrionale.

Come funziona?

I dettagli del provvedimento sono ancora vaghi, ma da quanto il governo ha fatto filtrare risulta che intende modificare l’attuale green pass introducendo una nuova distinzione. Da un lato l’attuale green pass, che si può ottenere dopo la vaccinazione, la guarigione dal Covid-19 un tampone negativo, resterà valido per recarsi al lavoro per altre attività ancora da decidere.

Il nuovo super green pass, invece, si potrà ottenere solo dopo la vaccinazione (non è chiaro se basterà anche la guarigione dal Covid) e sarà necessario per frequentare tutta una serie di attività non essenziali: di sicuro cinema, ristoranti e bar e potenzialmente molte altre.

Deve ancora essere deciso quando scatterà l’obbligo di super green pass. Una possibilità è farlo entrare in vigore solo in regione a rischio, che quindi si trovano già in gialla o addirittura in arancione. Alcuni nel governo chiedono invece di applicarlo subito in tutta Italia.

Per evitare complicazioni ulteriori, il green pass resterà probabilmente lo stesso e chi effettuerà i controlli potrà determinare la differenza tra quello normale e super green pass tramite la data di scadenza.

Questa, però, è una questione problematica. Il garante per la privacy aveva già osservato in passato che questa pratica potrebbe costituire una violazione dei dati personali dell’utente. In questi giorni, diverse fonti di governo fanno sapere che prima di approvare il nuovo decreto, il garante sarà interpellato ulteriormente su questa questione.

Regioni e maggioranza

Il fronte favorevole al super green pass si è rapidamente rafforzato nelle ultime due settimane, dopo che lunedì scorso il governo austriaco ha dato il via a un lockdown per non vaccinati, una misura molto simile a quella che potrebbe essere presto approvata in Italia.

I primi a richiedere una modifica delle certificazioni sono stati i presidenti di regione, tra cui quello della Liguria, Giovanni Toti, uno dei più vocali in proposito. A lui si sono aggiunti altri presidenti, come quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliamo Fedriga, che è anche presidente della conferenza stato regioni.

La scorsa settimana c’erano ancora molti scettici su questo intervento, sia tra i presidenti di regione che nel governo. Ma con il peggiorare dei numeri dell’epidemia negli ultimi giorni, le voci critiche sono quasi scomparse. Persino il leader della Lega Matteo Salvini sarebbe d’accordo con questa linea, sostengono i presidenti di regione sul suo partito.

In Austria, il lockdown per non vaccinati doveva avere lo scopo di aumentare il numero di vaccinazioni in uno dei paesi dell’Europa occidentale dove le somministrazioni sono più basse. Dopo appena una settimana, però, visto il rapido incremento di casi, il governo ha deciso di estendere il lockdown a tutta la popolazione. 

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