Oggi è il 18esimo giorno di guerra in Ucraina. Domani segue tutte le notizie con un liveblog costantemente aggiornato. 

Cosa c’è da sapere

  • I colloqui in video conferenza tra Russia e Ucraina non hanno prodotto risultati concreti e dopo diverse ore di trattativa sono stati riaggiornati a domani.
  • Gli Stati Uniti accusano la Russia di voler acquistare armamenti dalla Cina. Un incontro diplomatico si è svolto in un hotel di Roma per bloccare la vendita.
  • Il Cremlino ha smentito la notizia secondo cui avrebbe chiesto armi alla Cina.
  • Secondo le agenzie di stampa, l’India sarebbe in trattativa con la Russia per acquistare petrolio e altre materie prime a prezzo scontato.
  • Una delle donne incinte fotografate dopo l’attacco all’ospedale di Mariupol è morta, scrive l’Associated Press.

  • Sempre a Mariupol ha avuto luogo la prima evacuazione di civili dopo l’inizio dell’assedio, 12 giorni fa.

  • Il leader ceceno Ramzan Kadyrov si troverebbe con le truppe russe e cecene poco fuori Kiev. Il governo russo ha precisato di non essere a conoscenza della notizia.

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19.00 – Un giornalista britannico dell’emittente Fox News sarebbe rimasto ferito alle gambe mentre si trovava a Nord di Kiev. Al momento si troverebbe in terapia intensiva.


17.30 – L’esercito russo impegnato al 100 per cento

La totalità delle forze militari russe preparate per l’invasione si trova al momento all’interno dell’Ucraina, dice il dipartimento della Difesa americano. Già la settimana scorsa, il 90 per cento delle truppe risultava impegnato. Al momento, la Russia ha impegnato tutte le forze a sua disposizione e non può inviare ulteriori rinforzi senza richiamare soldati ed equipaggiamenti da altre aree del paese.


16.30 – Le sanzioni e gli oligarchi

L’agenzia Bloomberg ha fatto una stima dell’evoluzione del patrimonio degli oligarchi russi dopo l’invasione dell’Ucraina, tenendo conto di come le sanzioni hanno eroso il loro patrimonio.


16.00 – Ci sarebbero almeno 20 morti e 23 feriti in un attacco contro Donetsk, capitale della repubblica separatista di Donetsk. L’attacco sarebbe stato causato da un missile balistico ucraino.


15.00 – L’ufficio del presidente Zelensky dice che i colloqui di pace sono in pausa fino a domani per consentire alle due parti di esaminare quanto discusso fino a questo momento.


14.50 – Mercoledì 16 marzo, alle 17 ora italiana, il presidente Volodymyr Zelensky parlerà al Congresso degli Stati Uniti. Con ogni probabilità formulerà ancora una volta la sua richiesta di no fly zone.


14.30 – Evacuazione a Mariupol

Il consiglio municipale di Mariupol, la città di 430mila abitanti assediata nel sud del paese, ha detto che oggi 160 veicoli privati hanno potuto lasciare la città. Si tratta della prima evacuazione avvenuta con successo in città dopo oltre una settimana di tentativi. Da dieci giorni, Mariupol non ha cibo, acqua e riscaldamento. I combattimenti sono stati durissimi, così come i bombardamenti. Secondo il consiglio municipale, più di 2mila persone sono morte. Per seppellirli tutti sono già state scavate diverse fosse comuni.


13.30 – La no fly zone

Negli ultimi giorni, con l’aumento degli attacchi contro i civili e il bombardamento di strutture militari vicini al confine con la Polonia (uno stato membro della Nato), sono aumentate le richieste di imporre una no fly zone sui cieli ucraini. I leader europei e americani rimangono contrari perché sarebbe un atto di guerra nei confronti delle Russia, con conseguenze imprevedibili.


12.30 – «Comunichiamo, ma è difficile»

Il capo dei negoziatori ucraini Mykhailo Podolyak ha parlato dei colloqui in corso da questa mattina. I canali di comunicazione sono aperti, ha scritto su Twitter, ma il dialogo «rimane difficile» a causa di «due sistemi politici troppo differenti».

11.00 – Il ruolo di India e Israele

Secondo l’agenzia di stampa Reuters, il governo dell’India sta trattando con la Russia per acquistare petrolio e altre materie prime a un prezzo scontato. Si tratterebbe di un modo per aggirare le pesanti sanzioni europee e americane, soprattutto nel caso in cui la Russia decida di ridurre l’esportazione di gas e idrocarburi.

Il governo israeliano, invece, ha fatto sapere oggi che si adeguerà alle sanzioni e non consentirà di utilizzare società con base nel paese per aggirarle. Negli ultimi giorni, il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha cercato di mediare tra Russia e Ucraina, ma le sua azioni sono state criticate. Alcuni funzionari ucraini hanno detto che sostanzialmente Israele proponeva all’Ucraina di arrendersi alla Russia. Questa ricostruzione è stata ufficialmente smentita dai governi israeliano e ucraino.


10.00 – Nonostante le trattative, l’artiglieria russa continua a sparare contro i sobborghi di Kiev, la città assediata di Mariupol e molti altri luoghi del fronte. Questa mattina, un attacco contro il sobborgo di Kiev Oblon ha ucciso due persone.


9.00 – Gli ucraini sperano di aprire dieci nuovi corridoi

Approfittando dei colloqui di pace e della pausa nei combattimenti, gli ucraini intendo aprire dieci nuovi corridoi umanitari per aiutare la popolazione civile a lasciare il fronte, ha detto la vice premier ucraina Iryna Vereschuk. I corridoi includeranno diverse città nell’est del paese e i sobborghi a nord di Kiev. Non è chiaro cosa succederà a Mariupol, la città sotto assedio da 12 giorni in cui secondo le autorità locali sono morte almeno 2mila persone e in cui tutti i tentativi di aprire corridoi umanitari sono falliti.


8.30 – Ottimismo per i colloqui

C’è un certo ottimismo per i colloqui di pace tra Russia e Ucraina previsti tra circa un’ora. Da un paio di giorni, i negoziatori ucraini dicono che l’atteggiamento delle controparti russe è cambiato. Se nei primi incontri si limitavano a mettere degli ultimatum di fronte alla delegazione ucraina, ultimamente hanno iniziato ad ascoltare le loro richieste, dice Mikhail Podolyak, capo della delegazione ucraina.

Ma anche i più ottimisti sanno che il risultato migliore che può arrivare da questi incontri è un cessate il fuoco temporaneo, per dare spazio a nuovi negoziati. Molti altri invece temono che l’apertura al dialogo sia solo una tattica della Russia per riorganizzare le sue truppe, duramente provate dalle prima fase del conflitto.

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