Che sia sui palchi, negli stadi e ora anche su campi da tennis, se c’è una cosa che gli americani sanno fare è lo spettacolo. Così quest’anno lo Us Open – il quarto Slam della stagione tennistica – sarà infuocato dal fatto che l’ormai classico duello tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner potrebbe far invertire le posizioni al primo posto nella classifica mondiale. Ma non è questo il torneo su cui si sta davvero concentrando l’attenzione.

Il momento più atteso di questo Slam americano, infatti, è diventato il torneo da sempre considerato cadetto: il doppio misto. Ovvero, la specialità per cui le coppie del doppio sono composte da un giocatore e una giocatrice e che rompe la geometria del tennis perché lo squilibrio di forza fisica rischia di trasformare i palleggi in un tiro a segno.

Del resto, negli anni, i contatti tra il circuito del singolare maschile e quello femminile si sono progressivamente sempre più ridotti, senza quasi più incrociarsi. Inoltre, i giocatori e le giocatrici hanno preferito concentrarsi sempre di più sulla specialità del singolare, più remunerativa oltre che molto più seguita dagli spettatori. Così in ogni torneo il circuito del doppio – anche quello maschile e femminile, non solo quello misto – è stato ridimensionato: pochi spettatori, montepremi sempre più ridotti e giocatori pronti a ritirarsi nel caso in cui fossero riusciti a proseguire nel singolare, per evitare eccessivi affaticamenti. Tra le poche ammirevoli eccezioni: la nostra Jasmine Paolini, che a Roma ha giocato entrambe le finali – doppio femminile con Sara Errani e singolare – vincendole entrambe.

Una commedia

Quest’anno, però, a New York deve essere arrivato qualcuno che capisce forse poco di tennis ma moltissimo di intrattenimento, e che ha intuito come il doppio misto sia quanto di più simile esista sportivamente a una rom-com, una commedia romantica.

Gli ingredienti ci sono tutti: un lui e una lei, improvvisati compagni di squadra abituati all’epica crudele dello sport individuale. Tra loro potrebbe scoppiare l’alchimia perfetta alternandosi a rete e a fondo campo. E, tra un palleggio e l’altro, anche accendersi una scintilla. Il tutto in favore di telecamera, pronta a riprendere ogni parola sussurrata durante il break, ogni gesto di incitamento reciproco e ogni batti cinque.

La trama, però, da sola non basta perché lo show funzioni. Servivano nomi di top player di grande richiamo per attirare l’interesse di un pubblico non solo di fanatici del tennis, ma anche di nuovi fan.

E anche questo è riuscito. Sui social network dello Us Open le coppie sono state svelate una alla volta, tennisti e tenniste si sono prestati a interviste per parlare del partner: otto coppie sono state inserite sulla base dei loro posizionamenti nei ranking singolari, altre otto sono state assegnate tramite wild card, secondo criteri imperscrutabili che potrebbero somigliare a quelli di un reality. Così il numero due del mondo Alcaraz giocherà con l’inglese Emma Raducanu e lui non è riuscito a non sembrare il ventenne impacciato che è ogni volta che gli hanno chiesto di lei, tanto che da mesi i giornali di gossip favoleggiano di una nuova coppia anche fuori dal campo.

Di Sinner, invece, si era vociferato di un possibile accoppiamento con la ormai ex Anna Kalinskaya, poi smentito. Il nostro doveva giocare con Emma Navarro, poi ritirata, ma gli è stata trovata la perfetta sostituta nella ceca Katerina Siniakova. L’Italia partecipa in forze: Lorenzo Musetti doveva giocare insieme a Jasmine Paolini, ritirata anche lei per concomitanza con la finale nel torneo di Cincinnati, ed è stata sostituita da Caty McNally. Scenderanno poi in campo i due virtualmente favoriti in quanto gli unici veri specialisti di doppio: Sara Errani e Andrea Vavassori, vincitori del torneo l’anno scorso (giocato in un anonimo giovedì a metà del torneo maggiore di singolare, davanti a uno stadio mezzo vuoto).

Le coppie

Ci sarà poi l’eterno confronto Russia-Stati Uniti, con la coppia a stelle e strisce formata da Ben Shelton e Taylor Townsend e il duo dei cattivi Daniil Medvedev-Mirra Andreeva. Non mancano nemmeno i grandi vecchi: con l’incorreggibile Novak Djokovic in coppia con la connazionale Olga Danilovic e la sempreverde Venus Williams, che ha rispolverato la racchetta per questa stagione e farà coppia con Reilly Opelka.

Quando se ne è iniziato a parlare tra gli addetti ai lavori e sono circolati anche i nomi dei partecipanti, tutto sembrava troppo incredibile per essere vero. Il tennis, infatti, rimane uno degli sport in cui l’agonismo è più violento e i venti-trent’enni carini e sorridenti che campeggiano sui poster del torneo in realtà sono atleti professionisti con un calendario di gioco serratissimo, non attori o personaggi da reality show.

Invece è tutto vero e, per renderlo possibile, gli organizzatori si sono inventati un ulteriore colpo di scena per incentivare giocatori top 50 nelle classifiche Atp e Wta a dire di sì a un torneo così bizzarro. Sedici coppie partecipanti invece delle abituali trentadue, così da costruire la griglia di torneo concentrata in due giorni – martedì 19 e mercoledì 20 agosto – in modo che non confligga con il calendario dei singolari maschili e femminili, evitando ritiri dell’ultimo minuto. Anche le regole del gioco sono state rivoluzionate per far giocare più match al giorno: le partite saranno al meglio dei tre set da quattro giochi, in caso di parità si deciderà al tiebreak, mentre al posto del terzo set si avrà un super tiebreak a 10 punti. Ultimo ma non ultimo, il cachet è considerato stellare per un doppio: i vincitori si divideranno un milione di dollari.

Come ovvio che sia, le polemiche non sono mancate: da parte dei doppisti storici esclusi dalle sedici coppie probabilmente per ragioni di appeal mediatico; da parte dei puristi del tennis che non hanno apprezzato e regole modificate per rendere il gioco più veloce e – ovviamente – da parte degli esclusi.

Eppure, vista la curiosità con cui il torneo è atteso, per gli Us Open si tratta già di un incredibile successo che, se sarà tale anche per share televisivo e biglietti venduti, verrà di certo ripetuto l’anno prossimo.

Certo il vero fulcro delle prossime due settimane tennistiche saranno i due tornei singolari maschili e femminili e gli amanti del tennis potranno sperare di godersi l’ennesima finale di questo 2025 tra i due prodigi Alcaraz e Sinner, che torneranno a sfidarsi sul cemento su cui l’italiano è considerato favorito, soprattutto ora che ha spezzato la maledizione contro lo spagnolo a Wimbledon.

Nessuno, infatti, immagina l’ipotetica finale del misto Raducanu-Alcaraz contro Siniakova-Sinner, tennisticamente, sia anche solo lontanamente paragonabile una finale di singolare. Eppure, vedere i migliori giocatori e le migliori giocatrici del mondo affrontarsi in un contesto nuovo e con nuove regole, ma pur sempre agonistico (come dimostra il montepremi in palio), sarà uno spettacolo a cui solo gli americani potevano pensare.

Entusiasmante per chi cerca l’intrattenimento, terribile per chi invece del tennis ama la tradizione. Lo show però è assicurato e, di certo, il doppio misto è risorto.

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