L’amministrazione Trump ha annunciato la proposta di abrogare una storica decisione del 2009 secondo cui i gas serra sono nocivi per l'ambiente, limitando in maniera importante la capacità del governo federale di combattere la crisi climatica.

Il cosiddetto Endangerment Finding, emesso dall’Agenzia per la protezione dell'ambiente (Epa) sotto l'amministrazione Obama, ha consentito all’Epa stessa di creare norme che limitassero l'inquinamento stabilendo degli standard sulle emissioni.

Il provvedimento derivava da una sentenza della Corte Suprema del 2007 (Massachusetts v. EPA), basata su due principi fondamentali: il primo che i gas serra, tra cui anidride carbonica e metano, mettono a repentaglio la salute e il benessere pubblico; e il secondo che le emissioni delle auto contribuiscono a tale pericolo.

Trump contro la svolta verde del 2009

La proposta dell’agenzia ambientale fa seguito a un ordine esecutivo del presidente Trump, che aveva richiesto già nel suo primo giorno di ritorno in carica a gennaio un rapporto sulla «legalità e l’applicabilità continua» della precedente valutazione relativa alla pericolosità delle emissioni. Da tempo il tycoon sostiene che le normative sul clima soffochino la crescita economica degli Stati Uniti.

Ai sensi del Clean Air Act statunitense, l’ente ambientale ha sia l’autorità che la responsabilità di regolamentare le emissioni. Ora, l'agenzia guidata da Lee Zeldin sta cercando di rovesciare questi capisaldi, decretando che «non vi sono sufficienti informazioni affidabili per sostenere che le emissioni di gas serra dei nuovi veicoli a motore e motori negli Stati Uniti causino o contribuiscano a mettere in pericolo la salute e il benessere pubblico sotto forma di cambiamento climatico globale».

Zeldin ha annunciato la proposta di modifica in un podcast, dichiarando che si tratterà della «più grande azione di deregolamentazione nella storia americana».

Sarebbero 31 le norme ambientali chiave per cui è prevista la revoca o l’abrogazione, su temi che spaziano dall'aria e l’acqua pulita fino ai cambiamenti climatici. 

Tra questi vi è l'obbligo, approvato dall'amministrazione Biden, di imporre limiti alle emissioni allo scarico, concepiti per incoraggiare le case automobilistiche a costruire e vendere più veicoli elettrici. A oggi, il settore dei trasporti rappresenta la principale fonte di gas serra negli Usa.

Secondo quanto sostenuto dall'Epa, se finalizzata, la misura permetterà un risparmio per l’America di 54 miliardi di dollari (40 miliardi di sterline) all'anno in costi.

Critiche trasversali alla proposta di Zeldin

«Se da qualche parte si dovesse riscontrare un pericolo, dovrebbe essere imputato a questa amministrazione, perché ciò che stanno facendo è totalmente contrario a ciò che intende fare l'Agenzia per la protezione dell'ambiente», ha affermato Christine Todd Whitman, ex amministratrice Epa sotto la presidenza repubblicana di George W. Bush. Accanto a lei, altri due ex dirigenti si sono opposti alle decisioni di Zeldin, sottolineando come questa proposta abbandonerebbe le missioni fondamentali dell’agenzia: la protezione dell’ambiente e della salute umana.

Il piano ha trovato sostegno tra i conservatori e alcuni repubblicani del Congresso, che lo considerano un’opportunità per allentare regolamenti giudicati penalizzanti per l’economia. Dall’altra parte, associazioni ambientaliste, costituzionalisti e parlamentari democratici ritengono che smantellare la valutazione normativa sia un’operazione complessa, destinata con ogni probabilità a fallire.

L’Endangerment finding rappresenta la pietra angolare legale di tutta la lotta federale al cambiamento climatico negli Stati Uniti. Se salta questa base, il governo non può più imporre obblighi nazionali di taglio alle emissioni e, secondo gli esperti, questa mossa potrebbe causare un impatto ambientale devastante.

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