I magistrati meneghini hanno depositato al Riesame l’atto di impugnazione contro la decisione del gip Mattia Fiorentini che ha stralciato l’accusa di induzione indebita formulata contro gli indagati. «Pareri condizionati dalla volontà di non compromettere le proprie relazioni con Palazzo Marino»
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«Ti ricordo per esame domani Pirellino che un parere positivo con raccomandazioni o parere positivo solo sulla posizione planivolumetrica ci mette al riparo da attacchi, anche ovviamente a me personalmente, da parte di Catella e Boeri. Boeri ovviamente ha già parlato al sindaco della vicenda. Confido nella tua sensibilità e grande capacità nel gestire questo parere. Di fronte a un positivo condizionato non vedo cosa potrebbero obiettare...».
Per la procura meneghina quello che l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi invia al presidente della commissione paesaggio del comune di Milano Giuseppe Marinoni, è un messaggio chiave. Il messaggio che «convincerà» il funzionario di Palazzo Marino «a mutare le sue determinazioni amministrative per non compromettere le relazioni con la politica».
Una tesi – quella dei pubblici ministeri che, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano, lavorano alla maxi inchiesta sull’urbanistica – al centro dell’atto di impugnazione depositato al tribunale del Riesame contro il mancato riconoscimento da parte del gip Mattia Fiorentini dei gravi indizi di colpevolezza in riferimento all’episodio Pirellino-Torre Botanica.
Proprio in base al quel messaggio emerge, secondo i pm, «la relazione di “riconoscenza” evocata e riconosciuta come evidente anche dallo stesso Gip, che Marinoni aveva chiaramente interesse a non tradire».
Con queste motivazioni, dunque, i magistrati reiterano le loro contestazioni. In particolare il reato che contestano è quello di induzione indebita e vede iscritti in concorso Marinoni, Tancredi, il “re del mattone” Manfredi Catella, l’archistar Stefano Boeri e il sindaco Giuseppe Sala. Se per il gip il reato non si sarebbe configurato «per assenza di uno degli elementi costitutivi della fattispecie, individuato nell'interesse/vantaggio in capo al Marinoni», i pm, come detto, la pensano diversamente.
L’induzione indebita si verifica quando un pubblico ufficiale sfrutta la sua posizione per ottenere vantaggi illeciti. Perciò secondo la procura «l'acquiescenza di Marinoni alle richieste indebite dell'assessore» rappresenterebbe «un suo interesse per perpetuare la posizione di potere che aveva all'interno della commissione per il paesaggio», ipotesi che per i pm trova conferma nel fatto che alla scadenza del suo mandato al 31 dicembre 2024 «la sua fedeltà alla superiore linea politica ha fatto sì che venisse nuovamente confermato, con provvedimento del sindaco e su proposta dell'assessore, pur essendo Marinoni già stato raggiunto il 7 di novembre 2024 da un provvedimento di sequestro del telefono in quanto indagato per questa inchiesta, circostanza conosciuta all'Amministrazione comunale».
Il Riesame dovrà pronunciarsi su questo punto, ma anche sugli arresti disposti dal gip su richiesta dei pm e contro cui gli indagati hanno fatto ricorso.
Questa mattina gli interrogatori dell’architetto Alessandro Scandurra, ai domiciliari, e del patron di Bluestone Andrea Bezziccheri, finito in carcere. Entrambi hanno negato «il sistema corruttivo» delineato dalla procura.
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