Tutti gli indicatori relativi ai contagi e all’incidenza del Covid-19 in Italia peggiorano, l’Iss lancia l’allarme sull’occupazione delle terapie intensive, il governo Draghi emana un altro decreto per imporre nuove restrizioni in vista di Pasqua e i nuovi colori delle regioni tendono (quasi) tutti al rosso e all’arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in serata firmerà infatti una nuova ordinanza sulla base dei dati forniti dalla Cabina di regia formata dal ministero e dall’Istituto superiore di sanità. Il quadro, a causa della circolazione delle varianti del virus, è preoccupante.

Da lunedì 15 marzo, dunque, passano in zona rossa le Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa. Anche Bolzano è rossa. Tutte le altre vanno in arancione a eccezione della Sardegna, che rimane invece bianca. Verifiche ancora in corso sui dati della Basilicata, che tende al rosso.

L’indice Rt nazionale sale ancora, dall’1,06 di venerdì scorso all’1,16 di oggi. Secondo i dati della Cabina di regia, nella settimana dall'1 al 7 marzo i casi settimanali per 100mila abitanti sono 225,64 contro i 194,87 per 100mila abitanti della settimana precedente. «Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento», ha spiegato l’Istituto superiore di sanità. Il nuovo decreto firmato da Draghi sarà in vigore da lunedì 15 marzo fino a martedì 6 aprile, quindi dopo le festività pasquali. Fino ad allora, non ci saranno più regioni gialle.

I nuovi colori delle regioni

Zona rossa: Lombardia, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Campania, Emilia-Romagna, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Lazio, Piemonte, Veneto, Marche.

Zona arancione: Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria, Toscana, Valle d’Aosta.

Zona bianca: Sardegna.

La Puglia, sebbene avesse dati da zona arancione, ha chiesto e ottenuto l’inserimento nella fascia con le maggiori restrizioni. La provincia autonoma di Bolzano e la Campania erano già in rosso da settimana scorsa. Rimane intatta la possibilità per governatori di regione e sindaci di imporre ulteriori restrizioni a livello locale, a seconda dell’andamento del contagio.

L’Iss: «Terapie intensive occupate oltre la soglia di rischio»

«La curva epidemiologica è in netta crescita in questa fase. È in crescita per la sesta settimana di fila. C'è una lenta decrescita dell'età mediana dei contagi. Vengono colpite persone più giovani e si vedono gli effetti delle vaccinazioni sugli anziani. Ed è fondamentale che tutte le fasce di età seguano le misure di contenimento. Le terapie intensive hanno superato la soglia critica del 30 per cento. Sono passate dal 26 al 31per cento. È necessario intervenire in maniera decisa per contrastare la diffusione del virus»: con queste parole il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha presentato in conferenza stampa il monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

Il caso AstraZeneca

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, si è soffermato invece sul caso AstraZeneca e sul lotto sospeso in Italia dall’Aifa: «È giusto bloccare il lotto AstraZeneca, manderemo gli ispettori nei prossimi giorni, forse anche domani, per verificare che le procedure siano state aderenti ai protocolli. L'Iss farà le sue verifiche, le analisi prenderanno qualche giorno, sulla qualità delle fiale appartenenti a quel lotto». Il lotto AstraZeneca che è stato bloccato da Aifa a scopo precauzionale, ha continuato Rezza, «conteneva 560mila dosi, di cui 250mila destinate all'Italia, le rimanenti ad altri paesi Ue. Quando si inizia una campagna di massa purtroppo si sa che ci saranno eventi avversi, non necessariamente collegati alla somministrazione del vaccino, ma eventi che fanno seguito».

«Ora – ha aggiunto – non possiamo dire se abbiano o no un nesso di causalità. In Inghilterra non sono stati riportati eventi avversi di particolare gravità. È chiaro che diverse decine di migliaia di dosi sono state utilizzate e non è il caso di generare un allarme come si verifica purtroppo in questi casi, bisogna indagare sul nesso di causalità. Chi si è vaccinato nei giorni scorsi con il lotto AstraZeneca sequestrato se non ha particolari problemi deve stare tranquillo, questo certamente sì». 

L’indice Rt regione per regione

Di seguito, tutti gli indici Rt delle varie regioni e i dati sull’incidenza: 

  • Abruzzo Rt 1,05 (0,99-1,09), incidenza 232,7
  • Basilica Rt 1,53 (1,31-1,76), incidenza 170,99
  • Calabria Rt 0,83 (0.72-0,95), incidenza 66,42
  • Campania Rt 1,5 (1,41-1,6), incidenza 203,71
  • Emilia-Romagna Rt 1,34 (1,32-1,38), incidenza 434,26
  • Friuli-Venezia Giulia Rt 1,39 (1,33-1,47), incidenza 266,2
  • Lazio Rt 1,31 (1,27-1,36), incidenza 172,82
  • Liguria Rt 1,13 (1,08-1,18), incidenza 151,56
  • Lombardia Rt 1,3 (1,28-1,32), incidenza 306,04
  • Marche Rt 1,08 (0,99-1,18), incidenza 310,71
  • Molise Rt 1,07 (0,83-1,33), incidenza 157,73
  • Piemonte Rt 1,41 (1,36-1,45), incidenza 279,94
  • Bolzano Rt 0,61 (0,57-0,65), incidenza 259,08
  • Trento Rt 1,04 (0,99-1,1), incidenza 351,29
  • Puglia Rt 1,23 (1,2-1,27), incidenza 206,23
  • Sardegna Rt 0,89 (0,78-1), incidenza 31,89
  • Sicilia Rt 1 (0,95-1,06), incidenza 77,49
  • Toscana Rt 1,23 (1,2-1,26), incidenza 216,6
  • Umbria Rt 0,82 (0,76-0,86), incidenza 186,29
  • Val d’Aosta Rt 1,4 (1,1-1,75), incidenza 74,38
  • Veneto Rt 1,28 (1,26-1,32), incidenza 194,42

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