Oggi l’amministrazione comunale di Mariupol ha comunicato che «secondo testimoni oculari e le informazioni raccolte» almeno 300 persone sarebbero morte nell’attacco contro il teatro della città avvenuto la scorsa settimana.

Mariupol è sotto assedio da quasi un mese ed è isolata dal resto dell’Ucraina. Sul posto non ci sono giornalisti internazionali e verificare le informazioni su quello che accade in città è molto difficile.

L’attacco

ll teatro è stato colpito la scorsa settimana da un’esplosione di grosse dimensioni che ha distrutto un’ala dell’edificio. Secondi gli ucraini si è trattato di un bombardamento aereo russo. Il ministero della Difesa russo nega di essere responsabile per l’attacco.

Il teatro di Mariupol subito dopo il bombardamento (Telegram)

Il teatro veniva utilizzato come rifugio da centinaia di abitanti della città rimasti senza casa. Per segnalare la presenza di civili, la parola “BAMBINI” era stata scritta a grandi lettere sul piazzale di fronte e sul retro dell’edificio, in una posizione visibile da un aereo o da un drone. 

Non è chiaro quante persone fossero presenti nell’edificio al momento dell’attacco. Secondo ricostruzioni di testate internazionali e di ong umanitarie c’erano probabilmente tra le 500 e le mille persone.

I soccorsi

Le immagini dell’attacco e le notizie dei primi soccorsi sono state pubblicate subito dopo l’attacco, ma per oltre una settimana l’amministrazione cittadina non ha fornito numeri sui civili coinvolti.

La situazione in città è molto difficile, con bombardamenti continui e combattimenti strada per strada. Da settimane l’amministrazione della città scrive che a causa delle esplosioni è difficile persino raccogliere i corpi delle persone per le strade.

In un primo momento le autorità cittadine avevano detto che il rifugio sotto al teatro aveva retto all’esplosione e che la maggior parte delle persone del teatro erano salve. Per giorni le notizie sulle operazioni di soccorso sono state scarse. Si parlava di scavi tra le macerie alla ricerca di superstiti, ma nessuna cifra ufficiale è stata diffusa fino ad oggi.

Gli attacchi contro i civili

Mariupol è una delle città più colpite dalla guerra. Secondo l’amministrazione cittadina, tra l’80 e il 90 per cento degli edifici è stato danneggiato, il 40 per cento in maniera irreparabile. Foto satellitari e video girati dai droni mostrano uno scenario che ricorda la distruzione di alcune città nella Seconda guerra mondiale o nel conflitto in Siria.

Prima dell’attacco al teatro, la Russia era già stata accusata di aver preso di mira civili. L’episodio più grave è stato il bombardamento della clinica della maternità nell’ospedale numero 2, in cui almeno quattro persone sono rimaste uccise. 

I russi negano di aver colpito obiettivi civili e sia nel caso del bombardamento dell’ospedale che in quello del teatro accusano gli ucraini di aver effettuato degli attacchi “false flag” per incolpare la Russia. Fino a questo momento, non ci sono prove che gli attacchi siano stati compiuti dagli ucraini.

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