Rappresentano quasi una categoria, in Francia li chiamano vins de soif, vini di sete, per dire che la piacevolezza viene prima di tutto. Cambiamenti climatici permettendo (e attenzione anche a un altro concorrente sfrenato, quello delle bevande a basso tasso o zero-alcol)
Il vino a merenda c’era, un tempo, anche per i bambini. Il pane raffermo veniva inzuppato nel vino rosso e nello zucchero. A volte si faceva bollire per far evaporare l’alcol, oppure si usava il vino novello. Era un’innocente trasgressione, giustificata dal credo di sempre, che “il vino fa buon sangue”. E succedeva più o meno in tutta Italia. A Canelli, nella Langa astigiana, nel moscato si intingeva il ciuccio e sempre in Piemonte c’era l’aperitivo quando non esisteva ancora l’aperitivo: si



