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- L’ultimo libro di Giorgio Agamben, Quel che ho visto, udito, appreso... (Einaudi 2022), ci conferma definitivamente che abbiamo a che fare con un grande snob.
- Per esempio, i pensieri ad Agamben vengono sempre in luoghi straordinari. I personaggi famosi che gli è accaduto di frequentare li chiama tutti per il solo nome di battesimo, facendoci sapere subito quanto gli sono familiari.
- Tutto questo ci importerebbe assai poco, se lo snobismo di Agamben non stingesse anche sulla sua opera. C’è qualcosa di più snob del pensare che le liberaldemocrazie sono poco diverse dal nazismo?
Ho cominciato a sospettare che Giorgio Agamben fosse un inguaribile snob quando ho letto il risvolto di copertina del suo libro Che cos’è il reale? La scomparsa di Majorana. Di solito nelle informazioni sull’autore, se si tratta di un saggio, si scrive che il tale insegna nell’università X la disciplina Y. Invece nel risvolto di quel libro stava scritto «Giorgio Agamben si è dimesso dall’università italiana nell’anno XY». Intendiamoci: dall’università ci si può liberamente dimettere (anche se



