DIARIO EUROPEO

Patto di stabilità, ecco cosa migliora e cosa resta troppo uguale nella nuova versione

Cecilia Fabiano/LaPresse
Cecilia Fabiano/LaPresse
  • La proposta è un buon compromesso, che introduce miglioramenti ragionevoli; ma non rappresenta il salto di qualità necessario.
  • È preoccupante che il disperato bisogno di beni pubblici del mondo e i colossali investimenti richiesti dalla transizione ecologica, rimangano marginali nella proposta della Commissione.
  • Una volta di più prevale la politica dei piccoli passi; ma a questo giro rischia di non essere sufficiente.

Con la presentazione da parte della Commissione di una proposta di riforma del Patto di stabilità si conclude un lungo periodo di riflessione  sulle norme che regolano le politiche di bilancio dei paesi dell’Ue. Il vecchio Patto di stabilità e crescita è stato messo in soffitta nel marzo del 2020, per consentire ai paesi europei di far fronte alla pandemia.  La sospensione è temporanea (fino alla fine del 2023), ma fin dall’inizio è stato chiaro che il Patto nella vecchia versione in soffit

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