- Sindacati e politica sono su posizioni diverse circa l’obbligo di vaccino o di “green pass” nei luoghi di lavoro, con motivazioni talora poco chiare o intenti difficilmente realizzabili, ma paiono concordare sulla gratuità dei tamponi per i lavoratori, qualora sia imposta la certificazione verde.
- Obbligo di vaccino o di “green pass” non sono interscambiabili, né parimenti applicabili alla medesima platea di soggetti. La vaccinazione può rappresentare una misura di sicurezza sul lavoro, condizione per l’idoneità alla mansione, ma andrebbe imposta solo a chi corra specifici rischi di esposizione al virus.
- L’obbligo di “green pass”, invece, può essere previsto in ogni luogo di lavoro. I tamponi gratuiti consentono di non discriminare in base al reddito chi non possa sostenerne la spesa per esercitare un diritto fondamentale, qual è quello al lavoro, ma potrebbero causare problemi ulteriori.
È stato uno dei temi dell’estate, per i contrasti nel mondo sindacale e in quello politico in vista della ripresa autunnale: obbligo vaccinale o “green pass” nei luoghi di lavoro. Con l’arrivo di settembre, anche i nodi sono arrivati al pettine. In attesa del prossimo decreto-legge e delle decisioni su questo tema, serve chiarire le posizioni dei diversi attori e capire qual è la situazione in punto di diritto, alla vigilia del nuovo provvedimento. Sindacati, Confindustria e Salvini «Il gr



