La presa di Damasco rappresenta la fine del progetto degli ayatollah di creare un corridoio sciita enorme. Un progetto reso possibile, per paradosso, dalla guerra in Iraq di Bush figlio, che aveva determinato il crollo di Saddam Hussein. Era l'anello mancante dell'asse che poi si snodava con la Siria degli Assad e infine il Libano
Non c'è mai nessun “ordine che regna a Varsavia”, per citare una frase storica, quando cade un regime. C'è il caos dapprima e certo non fa eccezione la Siria. Il suo nuovo leader, nome di battaglia Abu Muhammad al-Jolani, da quando ha baciato un prato di Damasco preferisce usare l'onomastica che gli diedero mamma e papà, Ahmad Shaara, rampollo di famiglia laica, poi falco combattente per al-Qaeda e la sua filiale siriana al-Nusra, infine auto-certificatosi portatore di un jihadismo nuovo, rispet



