- Il film di Andrew Dominik su Marilyn Monroe è bignami del romanzo di Joyce Carol Oates: un fumettone barocco e sovraccarico, ma chi potrà ignorarlo?
- L’attrice cubana Ana de Armas, chiamata a incarnare il mito, non ha né la luce né la carnalità del modello, ma l’illusione – certi sorrisi , certe espressioni smarrite – a tratti è inquietante
- Ha tante tappe, tante stazioni, la vita breve del più totemico dei sex symbol, crocevia di magnetismo e fragilità, icona assoluta del XX secolo e oggetto di fantasie macabre e postume.
«E quindi il pubblico folto e osannante l’avrebbe guardata, avrebbe guardato lei, la splendida bambola meccanica del presidente, o piuttosto la bambola gonfiabile per lo spasso sessuale del presidente, l’avrebbero guardata e avrebbero immaginato quello che in realtà non potevano vedere, e immaginandolo l’avrebbero visto: l’ombra della fica, l’ombra di una ferita, l’ombra di un nulla tra le cosce burrose di quella voluttuosa femmina, come se già in sé quell’ombra fosse l’eucaristia, irta di mist



