Oggi si vota. E cambia tutto. Nella classifica dei libri. Ad anticipare i primi indizi per l’interpretazione dei prodigi elettorali, come un aruspice, arriva la terza puntata di M. Gli ultimi giorni dell’Europa di Antonio Scurati. Da Bompiani, subito primo.

Un romanzo tragico e potente, carico di moniti per il nostro futuro. Il 3 maggio 1938, nella nuova stazione Ostiense, Mussolini attende con Vittorio Emanuele e Ciano il convoglio con il quale Hitler e i suoi gerarchi scendono in Italia per una visita che toccherà Roma, Napoli e Firenze.

Libri sul fascismo

Scurati ricostruisce con precisione febbrile lo spaventoso delirio di Mussolini, illuso di poter influenzare le decisioni del Führer, consapevole dell’impreparazione italiana, più che mai solo fino alla sera del giugno 1940 in cui dal balcone di palazzo Venezia proclama «l’ora delle decisioni irrevocabili».

In questo nuovo pannello del suo grande progetto letterario e civile, che prevede altri due tomi, Scurati inquadra il fatale triennio 1938-40, culmine dell’autoinganno dell’Italia fascista, che si piega all’infamia delle leggi razziali e dell’alleanza con la Germania nazista, e ripercorre gli ultimi giorni di un’Europa incapace di sottrarsi al maleficio dei totalitarismi.

Al quarto posto un altro indizio. Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo in Strade blu di Mondadori. Un racconto che demolisce tutti i luoghi comuni sul fascismo, mostrando Mussolini per ciò che era veramente: un uomo crudele che si è macchiato di crimini orribili in Libia, in Etiopia, in Spagna e nella sua stessa patria, usando come cavie gli italiani per cure sbagliate contro la malaria, per vaccini letali e molto altro.

La fine la si conosce fin troppo bene: la Seconda guerra mondiale non fu altro che lo sblocco logico del fascismo, che sosteneva la sopraffazione di uno stato sull’altro e di una razza sull’altra. Cazzullo demolisce anche un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. Apre così uno spiraglio di luce sull'epoca più buia della storia italiana, ricordando che l’antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.

Costa e le Strade blu

Usciamo dal racconto narrativo o saggistico della storia per immergerci nel racconto della fine di un sogno contemporaneo. Quello della crisi della California analizzata da Francesco Costa nel suo nuovo libro. Che debutta al secondo posto assoluto, primo nella saggistica, ancora Strade blu Mondadori.

Costa ha 38 anni, è vicedirettore del Post, lo ascoltiamo ogni mattina nel podcast Morning, e abbiamo scoperto molte cose sugli Usa grazie ai suoi libri. Morning è riservato agli abbonati, una rarità in un paese in cui i media sono stati lenti nell'adottare modelli di comunicazione e di business diventati piuttosto comuni altrove. In vista di un'elezione storica, la sua rassegna stampa è diventata un fenomeno dei nuovi media, squadernando retorica e linguaggio giornalistico consueti per offrire commenti comprensibili. Incisivi. Addirittura divertenti. Costa si è creato, col suo lavoro negli anni, una comunità e nei festival culturali di settembre in cui ha presentato il suo libro sulla California era inseguito dai lettori a caccia di selfie. Come fosse un influencer. Il New Yorker lo ha appena raccontato come l’uomo che spiega l’Italia.

La sveglia di Costa suona alle 4:45 del mattino, legge dieci quotidiani nell’ora e mezza successiva e si siede al computer per registrare un riassunto, con commenti asciutti ma ricchi di opinioni, delle notizie del giorno. In un momento di perenne agitazione politica, Costa aggrega ed elabora con chiarezza le notizie inevitabili sul prezzo del gas o sulle procedure elettorali, ma affronta anche la politica nazionale da direzioni oblique e impreviste, parlando dello Spirito del tempo del paese con candore e umorismo nero. Ora il suo terzo libro sugli Stati Uniti, sui problemi della California, è uscito la settimana scorsa e non è una sorpresa  che sia in cima alla classifica dei best-seller.

Va registrato il notevole lavoro di Strade blu, la collana che sta raccogliendo il meglio del new journalism italiano e straniero. Oltre i libri di senatori come Rampini, Cazzullo e Calabresi, ecco L’impero del dolore di Patrick Radden Keefe, grande inchiesta investigativa e biografia di una nazione a partire dal suo stato di salute del giornalista del New Yorker.

Nuovi arrivi

E poi in arrivo: la maestosa storia dell’Eroina, in Italia e nel mondo della storica delle droghe di Domani Vanessa Roghi; Il futuro è sottoterra, un’indagine per sfamare il mondo senza divorare il pianeta del giornalista e attivista ambientale George Monbiot; Giulia Pompili e Valerio Valentini del Foglio con un’inchiesta sui rapporti tra Italia, Russia e Cina, Al cuore dell’Italia. Ancora: L’albero madre di Susanne Simard, un libro che cambia radicalmente la nostra comprensione sull’intelligenza delle piante e ciò che accade nei boschi e nelle foreste della ecologista di fama mondiale docente alla University of British Columbia.

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