FINZIONI – IL MENSILE CULTURALE

Gli astici del sushi bar hanno la sindrome di Cotard

  • Mentre il ragazzo aspettava l’arrivo della ragazza al tavolo 16 dalle casse del Poporoya Sushi Bar di Milano fuoriusciva quella che gli sembrò essere la voce di Dolly Parton che cantava I Will Always Love You
  • Avevano deciso di vedersi lì perché il Poporoya aveva dedicato il suo ultimo Chiracashi a Splatoon 3, il celebre videogioco Nintendo. Si erano incontrati alla Games Week
  • Questo racconto si trova sull’ultimo numero di FINZIONI – il mensile culturale di Domani. Per leggerlo abbonati a questo link o compra una copia in edicola

Mentre il ragazzo aspettava l’arrivo della ragazza al tavolo 16, dalle casse del Poporoya Sushi Bar di Milano fuoriusciva quella che gli sembrò essere la voce di Dolly Parton che cantava I Will Always Love You. Era la prima volta in vita sua che il ragazzo sentiva quella versione di quella canzone (il senso di straniamento - che la narratrice definirebbe in maniera à la page come brechtiano - fu anche dato dall’ascoltarla in un ristorante giapponese) - insomma non era LA canzone di Whitney Hust

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