Pochi film scatenano il desiderio irrefrenabile di aprire un atlante del 1917 come Grand Tour, valso al regista portoghese il premio per la migliore regia all’ultimo festival di Cannes, dal 5 dicembre in sala in Italia. «Il cinema è un mezzo che ha ancora la capacità di suscitare lo stupore della prima volta». L’ex critico dice: «Sono sempre un po' sorpreso di essere capito, e a volte anche di non esserlo».
Pochi film scatenano il desiderio irrefrenabile di aprire un atlante del 1917 come Grand Tour, un trip sentimentale nel tempo e nello spazio per il sud-est asiatico che ci interroga sui rapporti di coppia e sul passato colonialista. Tragicomico, poetico e a tratti picaresco, il film di Miguel Gomes ci immerge in un sogno spaesante e concettuale che è valso all’autore portoghese il premio per la migliore regia all’ultimo festival di Cannes. Quanto l’ha cambiata questo premio? Le ha dato più fiduc



