Cultura

Guardiamo sempre le stesse cose per morire di retromania

  • Ho questa malattia: riguardo un sacco di cose. La mia vita è un flusso continuo di episodi visti milioni di volte che mi accompagnano ogni giorno e riqualificano attività quotidiane altrimenti moleste: lavo i piatti con Friends, pulisco il bagno con 30 Rock, cucino con Boris.

  • C’è qualcosa di molto confortante nelle cose che ami e conosci alla perfezione. Sono piccole capsule di serenità, una macchina del tempo su cui sali per sentirti felice come la prima volta che le hai viste.

  • Il nostro problema è un po’ questo qui: il passato ci piace tanto perché il presente ci deprime e il futuro ci terrorizza.

Sul telefono ho un’app che calcola le ore passate davanti alla televisione, e una stima approssimativa basata sui programmi che ho catalogato mi informa che ho trascorso sei mesi della mia vita a guardare serie tv. Il numero è sconcertante. Quante cose potevo fare in quei sei mesi? Mi sarebbero bastati per imparare il cinese? O per leggere tutti i classici che fingo di aver letto? O per mettere a punto la tecnica per farmi le trecce olandesi? Fra l’altro si tratta di una cifra molto ottimista,

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