Cara Giulia,

sto uscendo con un uomo molto più grande di me (22 anni in più, per la precisione). Nonostante questa distanza siamo molto affini da un sacco di punti di vista: abbiamo molte passioni in comune, ridiamo sempre, condividiamo gusti e interessi. Aggiungo che il sesso è il migliore che abbia mai fatto nella mia vita, non riusciamo a toglierci le mani di dosso, il che non guasta di certo.

È un po’ presto per fare progetti, ma parliamo molto di tutto, compreso il nostro futuro, che preoccupa lui più di quanto preoccupi me. Io ho 31 anni e non ho le idee molto chiare sui miei desideri. In particolare non ho ancora capito se voglio avere figli o no. Lui ha avuto due figli dalla compagna precedente, e dice di non volerne altri, ma sarebbe disposto a cambiare idea se per me fosse una cosa importante.

Io questa cosa la vivo con molta tranquillità e ho deciso di godermi questa relazione giorno per giorno, concedendomi di viverla appieno. Tuttavia la mia famiglia e le mie amiche più care hanno espresso le loro preoccupazioni fin da subito. Hanno paura che un giorno mi renda conto che non ho avuto quello che volevo e che sarò troppo vecchia per fare una famiglia quando e se questo succederà. In generale sono tutti poco convinti che io possa essere felice con una persona di 50 e passa anni e stanno facendo di tutto per convincermi di questa cosa. Sono accecata dall’amore? Hanno ragione loro?

N.


Cara N.,

la mia posizione sulle relazioni intergenerazionali è la seguente: nei limiti della legalità vale tutto. E sulle ansie preventive a tema figli di solito penso che sacrificare qualcosa che ci rende felici per qualcosa che non siamo sicuri di volere sia un autosabotaggio non necessario. Se fossi davvero lo spirito libero che mi piacerebbe essere mi fermerei qui, ti incoraggerei a vivere d’amore, a non preoccuparti delle opinioni degli altri, a curarti solo dei tuoi sentimenti. Ma siccome ho una scopa nel culo da tutta la vita e l’opinione degli altri è il sole attorno a cui ruota la mia esistenza, mi sentirei un’ipocrita a non approfondire. Spero quindi che mi perdonerai se permetterò alla vecchia zia che abita nel mio cervello di intromettersi in questo scambio, perché dopotutto 22 anni di differenza non sono pochi e nessuno vive davvero solo d’amore dopo l’esame di maturità.

Credo che sia questo che i tuoi amici e la tua famiglia stanno cercando di dirti, forse con tatto insufficiente. Superata questa prima fase di innamoramento travolgente – che vi auguro possa durare il più possibile – ci si trova sempre a fare i conti con questioni ben più pratiche che in una relazione a lunga percorrenza, per quanto mi riguarda, sono i veri mattoni. Sia perché ti zavorrano, cancellando il ricordo della leggerezza dei primi tempi, sia perché definiscono la stabilità del rapporto. L’amore alla fine è solo il sottile strato di calce che li tiene insieme.

La maternità, in effetti, mi sembra un mattone bello grosso e, a differenza di altri mattoni più resistenti alle intemperie, questo ha, purtroppo, una data di scadenza. È molto bello che tu viva la situazione con serenità, non hai motivo di stressarti anzitempo. Ma un ragionamento a riguardo, forse, andrebbe fatto (e te lo dice la regina della procrastinazione). Non perché tu debba avere figli, ma perché nel caso ti venga lo sghiribizzo in futuro tu non ti debba ritrovare a ravanare in un secchio di rimpianti.

Ho un’amica ginecologa che un giorno sì e un giorno no ricorda a me e alle altre amiche (tutte tue coetanee) che siamo delle vecchie, delle produttrici di uova sempre più da buttare. Ora, senza dover applicare la visione catastrofista della pazza che ha appena passato dieci anni a studiare medicina e si è dimenticata come si interagisce con gli esseri umani, congelare gli ovuli adesso, per esempio, potrebbe essere un’opzione. So che non è alla portata di tutti – a parte la mia amica, le uniche che ho sentito parlare insistentemente di uova congelate sono le Kardashian, quindi ho il sospetto che sia una scelta piuttosto esosa – ma se ora l’incertezza è troppa è senz’altro qualcosa da esplorare e che ti comprerebbe un po’ di tempo.

Ma più dell’orologio biologico, quello che mi preoccuperebbe al tuo posto è il pensiero di procreare con una persona che non ne ha voglia, ma lo farebbe lo stesso come beau geste. Per quanto apprezzabile, temo che fare figli per altruismo non sia una grandissima idea. Ti immagini quanto può essere lunga la vita accanto a uno che ha un credito così grande da rinfacciarti in qualsiasi momento? «Per favore, puoi portare giù l’umido?» «Portalo tu, io ho fatto un figlio che non desideravo per te». «Ci sono i colloqui con gli insegnanti oggi» «Vacci te, io non lo volevo questo ragazzino col debito in matematica». E così via. Peraltro vale anche al contrario: ho rinunciato ad essere madre per stare con te, non me la merito questa Birkin?

Insomma non c’è niente di male nella differenza di età, niente di male nel volersi godere la felicità nel momento in cui la provi, niente di male nel fare figli e neanche nel non farli, ma una conversazione a riguardo a un certo punto toccherà farla. Quando vi sarete stufati di fare sesso 20 volte al giorno probabilmente quel momento si presenterà in modo organico. Goditi la leggerezza finché dura.

Giulia

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