- Da oltre quarant’anni l’opera di Antony Gormley (Londra, 1950) è una riflessione sulla forma del corpo umano e le sue relazioni con lo spazio.
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Con costanza quasi ossessiva, la sua scultura indaga il valore della fisicità umana come soglia tra la dimensione interiore dell’uomo e il mondo.
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Il modo di Gormley di raffigurare il corpo umano si evolve negli anni attraverso l’utilizzo di materiali diversi: la terracotta, il ferro dolce modellato, le fusioni di metallo, l’acciaio, la ghisa e l’argilla. Abbandona l’idea di involucro e si concentra sulla visualizzazione dello spazio che è occupato dal corpo.
Da oltre quarant’anni l’opera di Antony Gormley (Londra, 1950) è una riflessione sulla forma del corpo umano e le sue relazioni con lo spazio. Con costanza quasi ossessiva, la sua scultura indaga il valore della fisicità umana come soglia tra la dimensione interiore dell’uomo e il mondo. I suoi esordi, dopo gli studi di archeologia, antropologia e storia dell’arte a Cambridge e l’Accademia d’arte a Londra, fanno presagire poco in che direzione si svilupperà poi la sua poetica. Si tratta di u



