L’autrice di Specchio delle mie brame

L’idea codificata di bellezza che occupa il nostro spazio sociale

Unsplash
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  • La nostra società ha una vera ossessione per la bellezza, e intorno alla bellezza ha costruito un mercato.
  • Sono numerosissimi gli studi scientifici che documentano quanto la pressione sociale sulla bellezza sia sempre più schiacciante e porti a oggettivare le persone - le donne in particolare - e a auto-oggettivarsi di conseguenza.
  • L’idea comune di bellezza deriva, quindi, da un «mito» che influenza le nostre vite e i nostri corpi, ponendoci sotto il peso di un giudizio, di una vergogna e di un’ansia costanti verso il nostro aspetto, impedendoci così di dare spazio e attenzione a ciò che desideriamo davvero.

Quello che i nostri occhi vedono non è oggettivo; dipende da come abbiamo appreso a descrivere il mondo. Questa descrizione è il frutto di innumerevoli passaggi cognitivi che offrono l’illusione di abitare uno spazio identico per tutti, che invece rivela a ciascuno una sfumatura differente, in funzione a quello che è il principale strumento con cui operiamo le nostre descrizioni del mondo: vale a dire il nostro corpo. A sua volta il corpo, come sosteneva negli anni Trenta l’antropologo france

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