Il romanzo di Jacopo De Michelis

Dalle viscere della stazione di Milano emergono segreti indicibili

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna
  • Approfitto dell’opportunità gentilmente offerta da Domani di raccontare la genesi de La stazione per confessare subito una cosa: in realtà non è il mio primo romanzo. Il primo l’ho scritto nel 1978, in quinta elementare.
  • Come mi sono reso conto durante la stesura, La stazione va davvero, sotto certi aspetti, considerata il seguito di quel mio primo cimento narrativo.
  • A partire dalla sua inaugurazione nel 1931, in pieno fascismo, la storia di quella «cattedrale del movimento», come l’ha definita il suo architetto Ulisse Stacchini, è indissolubilmente intrecciata con quella di Milano, anche in alcune delle sue pagine più buie.

Approfitto dell’opportunità gentilmente offerta da Domani di raccontare la genesi de La stazione, il mio thriller appena pubblicato da Giunti, per confessare subito una cosa: in realtà non è il mio primo romanzo, bensì il secondo. Il primo l’ho scritto nel 1978, in quinta elementare. S’intitolava Il Triangolo delle Bermude e constava di 34 pagine scritte a macchina. Amorevolmente ciclostilato e graffettato in un’edizione limitata di una ventina di copie dai miei genitori, era stato distribuit

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