Cultura

La vita, la malattia e la morte nella nostra eterna autofiction

  • Negli ultimi anni c'è stata una maggiore condivisione pubblica delle malattie e delle esperienze di salute attraverso i social media, sfidando il concetto di pudore e suscitando dibattiti sulla giustezza e il valore di tale condivisione.

  • La distanza temporale tra l'evento di malattia e la scrittura autobiografica si è accorciata, permettendo racconti più immediati e istantanei che mantengono una lucidità e una grazia nel disordine.

  • L'autofiction, che mescola la scrittura autobiografica con elementi di finzione, ha affrontato il tema della malattia e della morte da tempo, ma ora sta diventando sempre più presente e influente nella letteratura contemporanea, integrando anche le azioni e le performance degli autori nella narrazione.

Nel 2020 gli ospedali sono entrati nelle nostre vite. Naturalmente esistevano già prima, nelle vite private di ognuno; ed esistevano in qualche caso raro di condivisione del dolore in pubblico, come moto di sincerità, di fiducia nella capacità di empatia del prossimo, di rifiuto radicale e rivoluzionario della maschera del pudore. Penso per esempio a Nadia Toffa, che fra le prime parlò della sua malattia apertamente, sui social e in televisione. Il pudore è un concetto culturale e sociale, an

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