Il regista di Io Capitano, vincitore del Leone d’argento alla Mostra del cinema di Venezia racconta la genesi del suo film: «Il mio primo intento era dare forma visiva all’esperienza di questi giovani migranti, ma era importante farlo dal loro punto di vista, con i loro piccoli momenti di quotidianità».
L’infinita standing ovation (circa 13 minuti) che ha salutato la fine della prima proiezione di Io Capitano il 6 settembre pomeriggio a Venezia, lasciava presagire vittorie. Miglior regia, miglior attore emergente (il giovane senegalese Seydou Sarr) più vari premi minori, coronano un film straordinario. In quel lungo applauso si è liberato in Sala Grande una serie di sentimenti fin lì compressi. Di certo appagamento per un capolavoro assoluto che riesce a infilarsi nei meandri dell’inferno te



