Cultura

Premio Strega, c’è un nuovo canone letterario che preferisce le storie vere

  • I finalisti del Campiello e dello Strega mostrano due tendenze emergenti nel sistema letterario italiano: un numero sempre maggiore di scrittrici e l’imporsi della “storia vera”
  • Privilegiando il vero sul finto rovesciamo una gerarchia millenaria, fondativa anche della sensibilità artistica occidentale e che risale alla Poetica di Aristotele
  • È solo con l’ascesa del romanzo moderno, tra Sette e Ottocento che il rapporto tra realtà e invenzione inizia a complicarsi molto di più

Lo ricordava Beppe Cottafavi domenica scorsa su queste stesse pagine: giovedì prossimo, a Roma, si decide il vincitore dello Strega di quest’anno; o meglio la vincitrice, perché per la prima volta quattro finalisti su cinque sono donne, e donne i due favoriti: Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te e Ada d’Adamo con Come d’aria. Un confronto col Campiello – l’altro grande premio di narrativa che ha già stabilito la sua cinquina – conferma che quest’anno le scrittrici vanno forte: le fi

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