- Le cosiddette “etichette” hanno svolto un ruolo fondamentale nella lotta per i diritti delle persone Lgbtq, anche grazie a processi di risemantizzazione di parole offensive.
- Oggi però, dando uno sguardo alle app di dating più utilizzate, si nota un proliferare di definizioni vuote, che rispondono solo a un’ansia di catalogarsi.
- Si corre così il rischio di svuotare di senso quelle etichette che hanno davvero valore politico e identitario, oltre che di patologizzare comportamenti che rientrano nella norma.
Ci aveva già avvertito Wittgenstein: non è possibile spingerci più in là del salto compiuto dal nostro linguaggio. È per questo che, nel corso della Storia, abbiamo lanciato con foga chili di parole oltre il baratro dei pregiudizi di ogni epoca, sperando che il salto fosse abbastanza lungo da raggiungere una sponda di perfetta verbalizzazione delle nostre identità in continua trasformazione, e in particolare di quelle che non erano ancora oggetto di rispetto e tutela. In particolare, le cosid



