Il centrosinistra vince il secondo turno delle elezioni amministrative a Torino, mentre Roberto Gualtieri, candidato della coalizione a Roma, ha appena annunciato la sua vittoria dopo la pubblicazione degli exit poll e delle proiezioni che lo danno nettamente in vantaggio. A Trieste, invece, ha vinto il centrodestra.

Meloni: una campagna da «lotta nel fango»

Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sostiene che non sia stata una debacle per il centrodestra, ma per il Movimento cinque stelle, che ha perso i sindaci a Roma e a Torino. La leader di Fratelli d'Italia se l'è presa col centrosinistra: «Campagna elettorale aggressiva e indegna» e, come Salvini, ha ricordato il forte astensionismo. Meloni addebita la sconfitta del centrodestra, così come prima di lei il leader del Carroccio, a una questione di ritardi nella scelta dei candidati. Il centrodestra, ha detto ancora, elaborerà una «proposta chiara, concisa e coraggiosa per un progetto comune» entro fine anno, in vista delle prossime regionali e amministrative.

Letta e gli elettori

Il segretario del Pd Enrico Letta ha tenuto una conferenza stampa alle 17, per lui si sono fusi gli elettorati del Pd e del Movimento 5 stelle.

Sulla bassa partecipazione elettorale «dobbiamo riflettere. Dobbiamo rilanciare le agorà democratiche» che ha definito «delle primarie del programma». L'astensione «preoccupa tutti». Adesso «celebriamo la vittoria di sindaci uomini, c’è il mio impegno a lavorare di più». La vittoria, per il segretario del Pd, nasce anche dal fatto che «siamo stati chiaramente dalla parte della sicurezza e della libertà, dell’estensione del green pass». Adesso «potremmo avere interesse ad andare a votare, ma questo voto rafforza il governo». Ha quindi posto l’accento sulla Legge di bilancio e sul fatto che domani il segretario del Pd entrerà in parlamento come deputato dopo essere stato eletto al collegio di Siena.

Il Pd nei confronti di una alleanza larga, ha proseguito, «è il partito guida e federatore». Per il Quirinale «continuo a pensare che il presidente della Repubblica debba essere eletto con la più larga maggioranza possibile» e da gennaio il segretario lavorerà «al successo di Sergio Mattarella».

Salvini e la sconfitta

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha cercato di mettere una toppa alla sconfitta del centrodestra: «Non sono in grado di dare commenti più approfonditi, già ora ha più sindaci rispetto a quelli che aveva 15 giorni fa. Poi avremmo preferito vincere a Roma» ha detto dalla Calabria. E ha aggiunto: «I fascisti ci sono solo sui libri di storia» e poi ha parlato dei leader di Forza Nuova che hanno assaltato la Cgil senza menzionarli direttamente, per lui «delinquenti». Ha poi attaccato la ministra Luciana Lamorgese sulla gestione della manifestazione: «Domani sarà in Senato e interverrò». Per lui la manifestazione antifascista organizzata dai sindacati sabato 16 ottobre è stata una «manifestazione di partito». Ha poi chiesto di incontrare Lamorgese con il presidente del consiglio Mario Draghi.

L’affluenza

Le operazioni di voto sono terminate alle 15. L’affluenza è in netto calo quasi ovunque. A Roma ha votato il 40,7 per cento degli aventi diritto, meno dieci per cento rispetto a cinque anni fa. A Torino dovrebbe attestarsi intorno al 40 per cento, oltre dieci punti in calo rispetto a cinque anni fa.

I risultati

A Roma, ha vinto il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri, che ha annunciato la sua vittoria. Secondo i primi dati, Gualtieri dovrebbe ottenere tra circa il 60 per cento dei voti. Il candidato del centrodestra Enrico Michetti, dovrebbe raccogliere tra il 37 e il 41 per cento.

A Torino, ha vinto il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo, con circa il 59 per cento dei voti. Il suo avversario di centrodestra, Paolo Damilano, si ferma invece al 40 per cento.

Trieste, vince il candidato di centrodestra Roberto Dipiazza, che dovrebbe ottenere intorno al 52 per cento dei voti. Il suo avversario, Francesco Russo si ferma al 58 per cento.

Le altre città

Negli altri sette capoluoghi di provincia al voto non sono stati realizzati exit poll. Si tratta di Benevento, Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese. In alcuni casi lo spoglio sta procedendo rapidamente. Il centrosinistra è avanti in tutti comuni tranne Benevento ed è già dato vincente a Varese e Savona.

I portuali a Trieste e Genova

Nel frattempo, a Trieste è stato sgombrato il presidio dei portuali che dal 15 ottobre scorso stanno manifestando contro l’introduzione del green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. La polizia ha usato idranti e lacrimogeni contro i portuali e gli altri manifestanti che stavano occupando uno dei varchi d’ingresso al porto. Dopo qualche ora di resistenza, il gruppo ha abbandonato il porto e ha raggiunto piazza dell’Unità, dove ora si trovano oltre duemila persone. Altre proteste e manifestazioni sono in corso a Genova e Pisa.

Lo sgombero a Trieste era stato già ipotizzato nel corso del fine settimana. Poi, intorno alle 8.30 di lunedì mattina, una camionetta della polizia ha azionato gli idranti contro le persone presenti al sit-in di protesta. «Libertà, libertà» e «Pace, amore e libertà» sono gli slogan gridati dai portuali contro gli agenti. Sia il leade della Lega Matteo Salvini che quella di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni hanno criticato lo sgombero nei confronti dei «manifestanti pacifici».

La polizia ha utilizzato anche lacrimogeni e alla fine è riuscita a rompere il blocco. I portuali e gli altri manifestanti no green pass hanno abbandonato il porto e hanno occupato piazza dell’Unità, nel centro della città, dove ora si trova oltre un migliaio di persone. «Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unita' d'Italia», ha detto Stefano Puzzer, dimissionario portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste (Cplt), principale sindacato dei portuali al centro della protesta contro il green pass.

Nella serata del 16 ottobre il Coordinamento aveva pubblicato un comunicato in cui si annunciava il proseguo del presidio fino al prossimo 20 ottobre, visti i due risultati ottenuti: l’offerta dei tamponi gratuiti e l’incontro con i membri del senato a fine mese. Il sindacato però si è diviso tra chi voleva trattare e coloro che invece erano favorevoli a proseguire la protesta, causando le dimissioni di Puzzer.

Ballottaggi: i capoluoghi

Le principali città che tornano al voto oggi sono Roma, Torino e Trieste.

Nella capitale si sfidano Enrico Michetti, candidato del centrodestra, che ha raccolto il 30 per cento dei voti al primo turno, e Roberto Gualtieri, candidato del centrosinistra, che ha raccolto il 27 per cento.

Gualtieri è dato favorito e ha ricevuto gli endorsment personali di Carlo Calenda, candidato di Azione arrivato terzo al primo turno, e di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, partito della sindaca uscente Virginia Raggi, arrivata quarta al primo turno, che invece non ha sostenuto alcun candidato al secondo turno.

L’affluenza registrata alle 23 di ieri è stata molto bassa: ha votato poco meno del 31 per cento degli aventi diritto, contro il 37 per cento del primo turno.

A Torino, si sfidano Stefano Lo Russo, del centrosinistra, che al primo turno ha raccolto quasi il 44 per cento dei voti, e Paolo Damilano, del centrodestra, che ha raccolto poco meno del 39 per cento dei voti.

Anche a Torino l’affluenza è calata, passando dal 36,5 per cento al 32,6 per cento. 

Infine, l’ultimo capoluogo di regione ad andare al ballottaggio è Trieste, dove il candidato di centrodestra Roberto Dipiazza è in vantaggio con quasi il 47 per cento dei voti raccolti al primo turno, inseguito a una certa distanza dal candidato di centrosinistra Francesco Russo, che ha raccolto il 31,6 per cento.

Ballottaggi: le altre città

In tutto, stanno votando per il secondo turno 65 comuni. Oltre ai tre capoluoghi di regione, Roma, Torino e Trieste, votano anche sette capoluoghi di provincia: Benevento, Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese.

A Benevento, il sindaco uscente Clemente Mastella ha mancato per un soffio la vittoria al primo turno e ora sfida il candidato del centrosinistra Luigi Diego Perifano. Mastella è sostenuto da Forza Italia, Italia Viva e numerose liste civiche.

A Caserta, il candidato di centrosinistra e sindaco uscente Carlo Marino, che al primo turno ha raccolto il 36 per cento dei voti, affronta il candidato del centrodestra, Piero Zinzi, che aveva raccolto il 30 per cento.

A Cosenza, il candidato del centrodestra Francesco Caruso parte in vantaggio, grazie al 37 per cento del primo turno, sul suo rivale di centrosinistra, Francesco Alessandro Caruso, che aveva raccolto quasi il 24 per cento dei voti.

A Isernia, è in leggero vantaggio il candidato di centrodestra Gabriele Melogli, che al primo turno aveva raccolto quasi il 43 per cento dei voti. Al primo turno era inseguito a breve distanza dal candidato di centrosinistra, Piero Castrataro.

A Savona arriva al ballottaggio nettamente in testa il candidato di centrosinistra Marco Russo, che al primo turno ha raccolto quasi il 48 per cento dei voti. Il suo rivale di centrodestra Angelo Schirru si è fermato al 37,3 per cento.

A Cosenza, Savona ed Isernia, l’amministrazione uscente è di centrodestra, ma i precedenti sindaci non si sono candidati.

A Latina, il sindaco uscente Damiano Coletta, esponente di una lista civica di centrosinistra, è all’inseguimento del suo rivale Vincenzo Zaccheo, che ha mancato per poco l’elezione al primo turno. I due hanno raccolto rispettivamente il 35,7 per cento e il 48,3 per cento.

Anche a Varese il sindaco uscente di centrosinistra, Davide Galimberti, si ripresenta. Al primo turno ha ottenuto il 48 per cento dei voti, ma il suo rivale di centrodestra, Matteo Luigi Bianchi, lo insegue da vicino con quasi il 45 per cento dei voti.

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