- È iniziata la controffensiva di Donald Tusk. Il Pis, che in Polonia è al governo e in Europa è alleato di Meloni, gli ha scagliato contro indagini e leggi ad hoc. Lo ha fatto con la tracotanza di chi governa smantellando l’equilibrio fra poteri: casomai servisse un’ulteriore conferma, la Corte di giustizia Ue ha appena ribadito che Varsavia ha un problema con l’indipendenza dei giudici.
- L’indagine contro Tusk, la lex Tusk: sono multipli gli attacchi contro il volto chiave dell’opposizione, tornato apposta due anni fa dalla politica europea a quella nazionale per sfidare il potere assoluto ultraconservatore. A ottobre si vota.
- La controffensiva di Tusk comincia dalla piazza del 4 giugno, dal mezzo milione di manifestanti a Varsavia, da una opposizione unita per l’occasione. «Andiamo al voto per vincere. Per regolare i conti, per riparare i torti». Tusk non vuole solo riprendersi la Polonia, ma la «patria»: strappare al Pis elettori e argomenti.
È iniziata la controffensiva di Donald Tusk. Il Pis – il partito ultraconservatore che in Polonia è al governo e in Europa è alleato di Meloni – gli ha scagliato contro indagini e leggi ad hoc. Lo ha fatto con la tracotanza di chi governa smantellando l’equilibrio fra poteri: casomai servisse un’ulteriore conferma, anche questo lunedì la Corte di giustizia Ue ha ribadito che il governo di Varsavia ha un problema con l’indipendenza dei giudici. L’indagine contro Tusk, la lex Tusk: sono multipli



