Domenica 7 settembre sono morte quattro persone neI massiccio attacco russo. Il messaggio di Putin è chiaro: la guerra durerà ancora a lungo. Meloni: «Russia interessata più alla ferocia che alla pace». Von der Leyen:«Il Cremlino sta prendendo in giro la diplomazia»
Domenica l’alba a Kiev è arrivata di nuovo col fuoco. Nel terso cielo azzurro della Capitale ucraina una colonna di fumo si è levata da un edificio nel cuore della città, nel quartiere di Pechersk. Non un palazzo qualunque: quello del governo, che per la prima volta dall’inizio della guerra è stato colpito dai detriti di un drone abbattuto. Lo ha reso noto su Telegram il primo cittadino Vitali Klitschko.
Una cortina di polvere ha avvolto le mura grigie e dorate dell’ultimo piano del palazzo, dove sono entrati in azione i servizi d’emergenza e l’incendio è stato spento con l’acqua calata da un elicottero: l’immagine sembra già iconica, visione plastica della risoluzione del conflitto che si allontana.
Il messaggio è chiaro: Kiev è avvolta nel fumo e nell’incertezza, la guerra continua e sarà lunga. Anche in altri quartieri della capitale, Sviatoshynskyi e Darnytskyi, sono state danneggiate aree residenziali: in un palazzo di nove piani è morta una madre con suo figlio neonato.
L’attacco
In totale sono quattro le vittime dell’attacco combinato su larga scala lanciato dai russi con oltre ottocento droni e tredici missili. Molti sono stati intercettati dalla Difesa ucraina, ma nove razzi e 54 velivoli esplosivi hanno raggiunto trentatré bersagli a nord, a sud, a est del Paese: a Zaporizhzhia, Kryvyi Rih, Odessa, nelle regioni di Sumy e Cernihiv. Così, per l’ennesima volta, le autorità ucraine sono state costrette a ripetere la parola “record” per il più grande attacco mai registrato.
«Uccisioni di questo tipo ora, quando la vera diplomazia avrebbe potuto già iniziare molto tempo fa, sono un crimine deliberato e un prolungamento della guerra». Lo ha dichiarato Zelensky, facendo appello agli alleati che hanno condannato, uno dopo l’altro, Mosca.
Per la premier Giorgia Meloni «la Russia sembra più interessata ad aumentare la ferocia dei suoi attacchi contro l’Ucraina che a un percorso negoziale per la conclusione delle ostilità».
Un messaggio analogo lo spedisce anche il premier britannico Keir Starmer e prima ancora l’Eliseo: «La Russia non ha alcuna intenzione di pace», ne è prova la nuova escalation. Il presidente francese Macron, davanti al medesimo e inalterato equilibrio di forze in campo e la dinamica ripetuta delle operazioni, ha detto che la Russia «si sta chiudendo sempre più nella logica della guerra e del terrore».
Al coro si è unita la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Ancora una volta, il Cremlino sta prendendo in giro la diplomazia, calpestando il diritto internazionale».
La versione di Mosca è un’altra. La Difesa russa domenica ha dichiarato che le sue forze hanno colpito solo «i siti del complesso militare-industriale e le infrastrutture di trasporto dell’Ucraina». «La risoluzione della situazione in Ucraina richiede un dialogo difficile con le differenti parti in causa» ha riferito Dmitri Peskov.
È in corso il forum economico di Vladivostok e dall’estremo oriente della Federazione il portavoce del Cremlino sostiene che «tutti gli interlocutori nel mondo del presidente Putin» forniscono sostegno “totale” al suo dialogo con l’omologo statunitense.
Le parole di Trump
Dopo gli attacchi di domenica però anche Trump è intervenuto: ora si dice di nuovo pronto ad imporre sanzioni alla Russia, mentre il suo segretario del Tesoro, Scott Bessent, ha chiosato che gli Usa sono pronti «a far crollare» l’economia del Cremlino per far sedere Putin al tavolo delle trattative.
Denys Shmygal, il ministro della Difesa ucraino, ha riferito intanto che questa settimana si terranno incontri per rafforzare e potenziare la capacità di rispondere agli attacchi nel territorio russo, ma gli ucraini colpiscono già oltre le linee nemiche: domenica un’altra struttura energetica, un oleodotto che trasporta petrolio tra le raffinerie russe e bielorusse, è stata colpita nella regione di Bryansk. I resti di un drone ucraino abbattuto dalla Difesa russa (che ha dichiarato di averne intercettati oltre 60) hanno fatto scoppiare un incendio in un impianto di Ilynsky, Krasnodar.
Con i negoziati in stallo, le ambizioni per un accordo di pace che erano uscite dal cono d’ombra solo qualche settimana fa e ora sono finite di nuovo sul fondale, in Ucraina è sempre lo stesso giorno, anche se il successivo diventa sempre un po’ peggiore del precedente. Non sono programmati ancora nuovi incontri tra delegazioni o tra squadre alleate dopo la passerella cinese di Putin e la riunione dei Volenterosi della settimana scorsa. C’è solo una nuova indiscrezione: ad ottobre Trump a Gyeongju, Corea del Sud, per il vertice Apec, potrebbe vedere Xi.
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