- Trent’anni dopo l'aprile 1993 dei referendum elettorali e delle monetine contro Craxi. Dieci anni dopo l’aprile 2013 dei 101 di Prodi e della scommessa (vinta) di Grillo e Casaleggio sulla dissoluzione della politica
- Un doppio anniversario da cui ripartire: con un progetto, una leadership, nuove regole. Per ricostuire e non distruggere
- Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola
È senza dubbio il più crudele dei mesi, nella storia repubblicana c’è un aprile che ricorre. Il 18 aprile 1948, con il voto massiccio per la Democrazia cristiana, fu il vero momento fondativo della Repubblica, un passaggio epocale, avvertito dagli sconfitti del Fronte popolare, come il Vittorio Sereni della poesia dedicata a Umberto Saba: «E un giorno, un giorno o due dopo il 18 Aprile,/lo vidi errare da una piazza all’altra/ dall’uno all’altro caffè di Milano /inseguito dalla radio. /Porca-voc



