- Se Giorgia Meloni vuole creare un governo rispettabile, gradito alle alte gerarchie dalla repubblica e ai partner internazionali, non può rischiare di avere Salvini seduto al Viminale.
- Ma allo stesso tempo non può lasciare che il ministero dell’Interno sia occupato da un tecnico di provata fiducia: significherebbe scoprire il fianco a un alleato maestro di guerriglia e fuoco amico.
- La Lega ha una lunga storia di guerra ai governi di cui fa parte e un Salvini in difficoltà di consensi e in crisi nel suo stesso partito non avrebbe nulla da perdere a trasformare il ministro nel bersaglio prediletto dei suoi attacchi.
Giorgia Meloni vuole formare un governo assolutamente rispettabile e da ogni parte le arrivano segnali che mettere Matteo Salvini al ministero dell’Interno sarebbe una macchia imperdonabile. Ma la leader di Fratelli d’Italia, che ieri si è riunita ad Arcore con i leader della coalizione di centrodestra, sa anche che senza Salvini al Viminale, o senza un altro leghista di sua assoluta fedeltà, si esporrà a un alleato formidabile nell’arte della guerriglia interna ai governi. In crisi di voti



