Il corteo organizzato dai sindacati dopo l’assalto neofascista al liceo Michelangiolo riempie il centro della città. Migliaia di persone si stringono nelle strette stradine tra piazza Santissima Annunziata e piazza Santa Croce. La maggioranza sono iscritti alla Cgil, arrivati da tutto il centro Italia, ma anche dal nord e dal sud.

Accanto a loro, per la prima volta nella stessa piazza, ci sono quasi tutte le forze dell’opposizione al governo Meloni: il Pd rappresentato da Elly Schlein alla sua prima manifestazione da segretaria; il Movimento 5 stelle con il suo leader Giuseppe Conte. Poi l’alleanza Verdi-sinistra, i Cobas, i collettivi, Arci, Anpi, Acli. Parteciperà anche una delegazione di Italia viva guidata Teresa Bellanova e nel corteo si vede persino una bandiera di +Europa.

Carlo Calenda e Azione saranno gli unici assenti. «Sappiamo chi ha torto e chi ragione, ma non vogliamo rischiare di acuire la tensione con slogan che amplifichino la violenza», ha detto il leader di Azione.

Prove di unità

Dopo mesi di relazioni tese e disaccordi all’interno dell’opposizione, il corteo di Firenze rappresenta un’occasione per provare a mostrare un fronte unito. Il precedente tentativo, il corteo per la pace dello scorso novembre a Roma, era finito con fischi e contestazioni all’allora segretario Pd Enrico Letta. Pd e M5s ne erano usciti ancora più divisi e con posizioni sul conflitto sempre più distanti, mentre lo stesso Partito democratico ha finito col dividersi, con una parte a Roma e un’altra alla manifestazione rivale di Milano.

A Firenze, invece, il Pd presenta un fronte unito. La segretaria Schlein marcia in testa al corteo e per lei è un bagno di folla, tra appalusi e richieste di selfie. Accanto a lei c’è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, uno dei principali sostenitori di Stefano Bonaccini, rivale sconfitto da Schlein alle primarie - Nardella è considerato uno dei pontieri tra minoranza e maggioranza e potrebbe essere scelto da Schlein come presidente del partito in un gesto di distensione verso i rivali.

Poco dietro c’è il leader del Movimento 5 stelle Conte. I suoi sostenitori sono giusto un pugno e le bandiere del Movimento non più di tre o quattro, ma le telecamere non lasciano un attimo, così come le persone che lo fermano per chiedergli una fotografia.

La manifestazione

Il corteo è stato organizzato dai sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil, dopo l’aggressione avvenuta a fine febbraio ai danni di alcuni studenti del liceo Michelangiolo. Il pestaggio è iniziato dopo che gli studenti del liceo avevano provato a contestare un volantinaggio di Azione studentesca, la giovanile di Fratelli d’Italia. I sei responsabili, tre minorenni e tre maggiorenni, sono frequentatori di Casaggì, un centro sociale apertamente neofascista e frequentato da diversi iscritti alle giovanili di Fratelli d’Italia.

Dopo l’aggressione, la preside Annalisa Savino del Liceo Da Vinci di Firenze ha inviato una lettera agli studenti in cui scriveva che nel nostro paese «il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti».

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, in quota Lega ma in passato molto vicino alla destra radicale, ha risposto accusando la lettera di essere «impropria» e «ridicola» e minacciando la preside di sanzioni. Valditara, come il resto del governo, non ha espresso critiche sull’aggressione avvenuta al Michelangiolo.

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