- Un po’ democristiana un po’ massimalista. Ma il percorso politico di Elly Schlein smentisce questa doppia caricatura
- Tra movimenti e istituzioni, tra tattica e strategia, la segretaria del Pd si muove su una corda sottile e tesa. Per non deludere un’attesa mai così grande serve meno armocromia e più politica
- Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola
Di tutto si sentiva il bisogno, nella nuova primavera-estate democratica, fuorché dello psicodramma stonato sulla look strategy di Elly Schlein. Nelle stesse ore in cui il governo Meloni andava sotto in aula sul Def e si mostrava gigante con i piedi d’argilla. Nei minuti della piazza lucente di Milano, con i partigiani e gli studenti, le famiglie con i bambini, l’entusiasmo ritrovato e la carica dei centomila. Nelle settimane dei sondaggi in crescita, finalmente, alla mano. Il partito anatrocco



