Sergio Mattarella è stato rieletto ieri presidente della Repubblica. Con 759 voti a favore è il secondo presidente più votato della storia dopo Sandro Pertini, eletto nel 1978 con 832 voti.

Il due volte presidente

Ottant’anni, da quaranta impegnato in politica, Sergio Mattarella è il secondo presidente della Repubblica ad essere eletto per due mandati dopo Giorgio Napolitano. Storico esponente della Democrazia cristiana, più volte ministro e giudice della Corte costituzionale, la sua carriera politica è stata profondamente influenzata dalla morte del fratello Piersanti. Qui trovate la sua biografia essenziale.

Nei primi sette anni del suo mandato, Mattarella è stato un presidente molto apprezzato e popolare, in particolare durante i momenti più difficili della pandemia di Covid-19. Su Domani abbiamo raccolto gli episodi più ricordati di questo periodo.

L’elezione

Mattarella è stato eletto all’ottavo scrutinio, durante il sesto giorno di votazione. Non si tratta di un periodo particolarmente lungo per gli standard del passato, ma le trattative convulse, lo stallo sui candidati, i sospetti di tradimento hanno comunque logorato le forze politiche.

Mattarella aveva più volte fatto intendere che non desiderava un secondo mandato e per giorni i partiti hanno cercato un’intesa su un nome diverso. Ma al voto è arrivato un nome solo: giovedì, il centrodestra ha provato a forzare la mano candidando la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che però è finita sconfitta dai voti dei suoi stessi alleati.

Alla fine, bloccati dai veti incrociati, i leader dei principali partiti si sono arresi alla soluzione meno controversa: rieleggere Mattarella. L’accordo è stato raggiungo in fretta nel corso della mattinata di sabato ed è stato formalizzato quando i capigruppo dei partiti di maggioranza si sono recati al Quirinale per presentare la loro richiesta a Mattarella, una scena “fantozziana” che trovate raccontata qui.

E adesso?

Mattarella giurerà il prossimo 3 febbraio e probabilmente terrà un discorso di fronte ai parlamentari in cui esprimerà il suo giudizio su questi giorni e le sue intenzioni sul futuro. Sono in parecchi a sperare in una strigliata come quella che fece quasi nove anni fa il presidente Napolitano appena rieletto.

Oltre al futuro della presidenza della Repubblica, molto si dovrà decidere anche su quello del governo, delle coalizioni e dei singoli partiti. Questa settimana di trattative è stata una resa dei conti nel centrodestra, in particolare tra i suoi due più forti componenti: il leader della Lega Matteo Salvini e quella di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Ma anche nel Movimento 5 stelle c’è agitazione. Venerdì sera Luigi Di Maio ha parlato di una «verifica» da fare all’interno del partito e che ha per bersaglio il leader Giuseppe Conte. 

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