Non è vero che gli immigrati sono invisibili. Sono molto visibili a tutti. E le norme e la mentalità servono a schermarli. Non vogliamo vederli come lavoratori; vogliamo vederli come irregolari, esposti all’interesse di chi irregolare non è. Dalla loro dignità dipende anche la nostra
Vi è un momento nella vita di un immigrato in cui tutto sembra perduto. L’iniziale timore per il nuovo si fa paura di non riuscire a emergere dalla precarietà radicale – avere un lavoro non occasionale, una casa non provvisoria, una vita di relazioni umane. Quel momento di interregno è il termometro che misura il grado di decenza della società ospitante. Quanto lungo, paludoso e arbitrario è il percorso che porta all’immigrazione certificata e, in prospettiva, alla cittadinanza? Nessuna norma ch



