«L’unità è la nostra più grande forza», ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla vigilia del ventesimo anniversario degli attentati di Al Qaida che l’11 settembre 2001 provocarono quasi 3mila vittime. Nel corso della giornata, Biden sarà presente alle cerimonie di commemorazione in tutti e tre i luoghi degli attentati. E in questo ventennale, in cui gli Usa cercano di archiviare il lungo conflitto che seguì alla caduta delle Torri Gemelle, l’ex presidente Donald J. Trump ha attaccato il ritiro dall’Afghanistan e l’«inetta» amministrazione del suo successore. 

Le cerimonie di commemorazione

Alle 8:46 in punto ora di New York, nel momento esatto in cui vent’anni fa il primo aereo colpì le Torri gemelle, è cominciata a Ground Zero la cerimonia di commemorazione. Dopo un momento di silenzio, è iniziata la lettura dei nomi delle oltre 2mila vittime, alla presenza del presidente Biden e della first lady Jill Biden, oltre che degli ex presidenti Barack Obama e Bill Clinton. Dopo un secondo momento di silenzio, Bruce Springsteen ha cantano “I’ll see you in my dreams”. La cerimonia è poi proseguita con la lettura dei nomi delle vittime e le testimonianze dei loro familiari. Poco prima delle 10:30, ora di New York, Biden ha lasciato Ground Zero per dirigersi in Pennsylvania.

Anche al Pentagono, quartier generale del dipartimento della Difesa, c’è stata una cerimonia di commemorazione: davanti al segretario alla Difesa, Lloyd J. Austin III, sono stati letti i nomi delle persone morte nell’attacco aereo ad Arlington County, Virginia. «È nostra responsabilità ricordare ed è nostro dovere difendere la nostra democrazia», ha detto Austin nel suo discorso. «Ricordiamo non solo chi erano i nostri compagni, ma la missione che hanno condiviso, ricordiamo il nostro impegno condiviso a difendere la nostra Repubblica e ad affrontare i nuovi pericoli». 

A Shanksville in Pennsylvania, intanto, il suono di una campana ha intervallato la lettura dei nomi delle 40 persone morte a bordo del volo United Airlines 93, l’unico dei quattro aerei dirottati l’11 settembre 2001 a non raggiungere l’obiettivo. Grazie all’intervento dei passeggeri l’aereo non è arrivato a Washington, dove avrebbe forse dovuto colpire il Campidoglio. La vicepresidente Kamala Harris, insieme all’ex presidente George W. Bush, era presente.

Il governatore della Pennsylvania, il democratico Tom Wolf, ha detto che la storia dei passeggeri del volo 93 «ci ricorda ogni giorno cosa significa essere americani». «Questo memoriale è una testimonianza potente di ciò che abbiamo perso», ha aggiunto, «ma è anche una testimonianza potente della forza dello spirito americano». 

«Nei mesi dopo quegli attacchi, sono stato fiero di aver guidato un popolo unito e resiliente», ha detto George W. Bush nel suo discorso, lamentando le divisioni che lacerano oggi la società statunitense: «Non è nostalgia, è la nostra vera natura. È quello che possiamo essere ancora». L’ex presidente repubblicano ha anche messo in guardia dai gruppi eversivi interni, paragonandoli agli estremisti che attaccarono il paese l’11 settembre. «Quel giorno», ha aggiunto Bush, «i terroristi scoprirono che un gruppo di americani qualunque era un gruppo di persone straordinarie». 

«Quel giorno ci ha ricordato che l’unità è possibile in America, ma anche che è un imperativo»: anche Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti, ha insistito sul tema della coesione nazionale nel suo discorso a Shanksville. 

Il ricordo di Obama e l’attacco di Trump

Non solo l’immagine delle torri che cadono, ma anche quella dei pompieri e dei soccorritori che si precipitano a portare aiuti fra le macerie: Barack Obama ha scelto di ricordare così degli attentati dell’11 settembre. «Quel giorno una cosa è diventata chiara», ha detto Obama nel messaggio pubblicato via Twitter, «ed è che l'America è sempre stata la patria di eroi che corrono verso il pericolo per fare ciò che è giusto». 

Tutt’altro tono rispetto alle dichiarazioni degli altri ex presidenti, invece, per il newyorkese Donald Trump, che non ha presenziato alla cerimonia di Ground Zero. Dalla Florida, Trump ha inviato un videomessaggio, in cui ricorda il sacrificio di poliziotti e soccorritori e attacca Biden per il ritiro dall’Afghanista: «Il leader del nostro paese ha fatto la figura dello stupido e questo non può accadere mai più». «Questo è il ventesimo anno dall’inizio della guerra e doveva essere un anno di vittoria, onore e forza», ha detto Trump, «invece Joe Biden e la sua inetta amministrazione si sono arresi alla sconfitta». 

Niente discorsi del presidente Joe Biden, come ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Biden ha pubblicato un videomessaggio alla vigilia dell’anniversario, affermando che «l’unità è la nostra più grande forza». Il presidente sarà presente alle cerimonie di commemorazione nei tre luoghi degli attentati, a Ground Zero, al Pentagono e in Pennsylvania. 

Guterres: «La solidarietà di quei giorni deve continuare a ispirarci»

«La solidarietà e la determinazione dimostrata dalla comunità internazionale in quei giorni bui dovrebbe continuare a ispirare e guidare i nostri sforzi per creare un futuro senza terrorismo», ha scritto su Twitter il segretario generale dell’Onu, António Guterres, nel rivolgere un pensiero alle vittime degli «atroci attacchi» dell’11 settembre 2001. 

La dichiarazione di Mattarella e il messaggio di Di Maio

«Una tragedia che ci ha uniti nel dolore»: così il presidente della Repubblica ha definito gli attentati dell’11 settembre. Nell’esprimere «la vicinanza del popolo italiano alle famiglie delle vittime di quel feroce attentato e a tutto il popolo degli Stati Uniti», Mattarella ha aggiunto che «la memoria della barbara aggressione di vent’anni or sono ci spinge con sempre maggiore vigore a proteggere quella cornice comune di valori che risponde ai princìpi di libertà e pacifica convivenza tra popoli».

Nella dichiarazione del presidente non manca un riferimento alla conclusione della guerra in Afghanistan: «La drammatica vicenda afghana che ne è seguita, sino al recente gravissimo attentato presso l’aeroporto di Kabul, ultimo di una sequela di brutali attacchi terroristici susseguitisi negli anni in tanti paesi, conferma quanto sia impervia la strada della affermazione dei diritti dell’uomo».

«Libertà, democrazia, pace e sicurezza», ha aggiunto Mattarella, «sono valori indivisibili che non possono mai essere considerati acquisiti, bensì devono essere preservati e alimentati dalla comunità internazionale». L’Italia, ha concluso il presidente, «è solidale con gli Stati Uniti e gli altri alleati per fronteggiare ogni minaccia terroristica, spegnere i focolai di guerra che le fortificano e per rafforzare un ordine mondiale incentrato sul diritto, sulla giustizia sociale ed economica, attraverso la cooperazione, il dialogo multilaterale, nella profonda convinzione che tale impegno consentirà di affrontare le nuove decisive sfide che si profilano sullo scenario globale per lasciare un futuro migliore alle nuove generazioni».

Nell’anniversario dell’11 settembre «rinnovare la memoria è una responsabilità, l’Italia è con gli Usa contro la minaccia ancora attuale del terrorismo», ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel suo messaggio al segretario di Stato americano, Antony Blinken. 

«Questa è un occasione per rinnovare l'impegno della nostra alleanza con gli Stati Uniti, con la Nato, la nostra alleanza euro-atlantica, guardando al futuro insieme alle sfide per il progresso dei nostri paesi, ma anche ai pericoli che non possiamo affrontare da soli», ha anche detto il ministro degli Esteri, durante la cerimonia di commemorazione delle vittime a Roma. 

I ricordi dei politici sui social

L’anniversario dell’11 settembre, «dopo gli ultimi orribili 30 giorni di Kabul, è ancora una ferita aperta che non si rimargina», ha commentato il segretario del Pd, Enrico Letta. «È ancora morte, odio e discriminazione», ha aggiunto, e domande alle quali si cercano risposte che «ancora non ci sono». 

«Il loro scopo non è riempire i cimiteri. È distruggere la nostra anima, le nostre idee, i nostri sentimenti, i nostri sogni»: sulla sua pagina Facebook, Salvini ha usato una citazione della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci per ricordare l’attentato «che stravolse le nostre vite per sempre». 

«Una preghiera per le vittime, impegno e determinazione nel combattere e sconfiggere ogni forma di terrorismo», ha aggiunto il leader della Lega nel suo messaggio.

«Ciascuno ha tanti grandi piccoli ricordi personali di quelle ore. Io ricordo che tornai a casa e avvertii il bisogno fisico di tenere in braccio mio figlio che allora aveva quattro mesi», ha raccontato Matteo Renzi sempre su Facebook. «Quel giorno ha cambiato il mondo per sempre», ha scritto anche il leader di Italia Viva. 

«Fu un brusco risveglio per l’occidente, è impossibile non notare la terribile valenza simbolica del rovinoso ritiro degli Stati Uniti dell’amminisrazione Biden proprio alla vigilia del ventennale»: così ha commentato in un lungo video pubblicato sui social Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. 

«Si parlava in quei giorni di perdita dell’innocenza, di vulnerabilità americana», ha ricordato ancora Meloni, «l’attacco agli Stati Uniti era un attacco alla nostra civiltà, noi ne eravamo tutti consapevoli, anche l’opinione pubblica lo era e infatti ne scaturì un sentimento di profonda coesione e in questo contesto nacque la guerra in Afghanistan». 

Gli obiettivi di quel conflitto, ha affermato Meloni sono stati raggiunti: «L’estremismo islamico non ha più colpito l’occidente con la stessa organizzazione». Ma fra gli errori commessi dagli Usa negli ultimi vent’anni, la leader di Fratelli d’Italia include quello di aver trasformato «un giusto disimpegno dall’Afghanistan in una fuga disastrosa e umiliante per tutti noi». E ora, secondo Meloni, ci sarebbe il «rischio concreto» che l’Afghanistan torni ad essere rifugio per le organizzazioni terroristiche. 

«Si è chiusa la fase del post-11 settembre, ora si apre quella del post-ritiro dall’Afghanistan: a distanza di vent’anni due grandi successi degli integralisti contro l’occidente», ha detto ancora la leader di Fratelli d’Italia. «Questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti e che ci impone scelte coraggiose, che da troppo tempo sono state rinviate». 

«La libertà ha un costo: Fratelli d’Italia sostiene da sempre la necessità di non tagliare le spese militari. L’autosufficienza difensiva europea è il presupposto per scelte libere e autonome», ha affermato Meloni. «Gli stati europei dovrebbero contrastare il proselitismo islamista che si diffonde anche nelle comunità musulmane di mezza Europa», ha aggiunto. «L’occidente deve fare i conti con un nemico che teorizza e pianifica la sua distruzione. un nemico che continuiamo a non voler citare», ha concluso Meloni, «il suo nome è integralismo islamista». 

Per l’Europa, una lotta che non è finita

Da Twitter è invece arrivato il messaggio del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ha commentato: «La lotta al terrorismo non è finita, resteremo sempre vigili». 

«L’Unione europea è al fianco degli Stati Uniti e il presidente Biden nella lotta che prosegue contro il terrorsimo e l’estremismo in tutte le sue forme», ha twittato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel ricordare «gli orribili attentati che cambiarono il corso della storia».

Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso vicinanza agli Usa, scrivendo: «L’Unione europea è al fianco degli Stati Uniti nella difesa di libertà e compassione contro l’odio». Von der Leyen ha ricordato quanti «hanno rischiato tutto» per soccorrere le vittime degli attentati: «Anche nei momenti più bui e difficili, il meglio della natura umana può risplendere». 

Al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin in Slovenia, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime. «Non dovremmo mai dimenticare come europei che cosa è accaduto vent’anni fa in America», ha detto Gentiloni. 

Il bilancio degli ultimi vent’anni, invece, «è mitigato», secondo l’ex presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Intervistato da Adnkronos, Trichet ha detto che «l'aspetto positivo è che le democrazie hanno dimostrato che potevano mobilitarsi in modo massiccio contro il terrorismo e che in ogni caso non potevano tollerare sostegni a imprese terroristiche da parte di stati canaglia». Ma ha aggiunto: «L'aspetto negativo è il fallimento totale del regime change e del nation building che hanno dissipato invano enormi risorse delle democrazie e che hanno dimostrato con estrema chiarezza i limiti degli Stati Uniti e dei suoi alleati». 

© Riproduzione riservata