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Con Erdogan i droni diventano arma elettorale. E l’opposizione finisce silenziata

  • La Turchia va al voto il 14 maggio. Il presidente uscente promette gas gratuito per un anno e nuove case per i terremotati entro la fine del 2023, mentre promuove i risultati raggiunti dalle industrie nazionali della difesa.
  • Intanto però continua la repressione dell’opposizione: nella sola giornata del 25 aprile sono state arrestate 150 persone tra giornalisti, avvocati, attivisti e politici dell’opposizione filo-curda.
  • Da una parte Erdogan ricorda agli elettori i risultati raggiunti sotto la sua presidenza e promette un futuro ancora più brillante, ma dall’altra fa capire che nella sua Turchia non ci sarà più spazio per le voci dissidenti.

La campagna elettorale per le elezioni del 14 maggio in Turchia è entrata nel vivo e il presidente uscente Recep Tayyip Erdoğan sta giocando tutte le carte a sua disposizione per garantirsi una rielezione per nulla scontata. L’opposizione, riunita nel Tavolo dei sei sotto la guida di Kemal Kılıçdaroğlu, continua a salire nei sondaggi e a incalzare il leader dell’Akp, ormai da venti anni alla guida del paese. Nel tentativo di consolidare la sua base elettorale, Erdoğan ha incentrato il suo mes

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