Nel mese di marzo, il New York Times scriveva che nel 2022 si era raggiunto negli Stati Uniti il più alto numero di azioni antisemite da quando l’organizzazione non governativa internazionale ebraica Anti-defamation league (Adl) aveva iniziato a tenerne traccia nel 1979.

Nel proprio rapporto sull’anno scorso Adl aveva contato 3.697 episodi, con un incremento superiore del 36 per cento rispetto al 2021. Volantini e graffiti antisemiti, attacchi fisici, ma anche messaggi d’odio diffusi da personaggi pubblici: emblematico in questo senso era stato il caso dei tweet antisemiti di Kanye West. 

Con il precipitare del conflitto in Medio Oriente si fa ora strada la possibilità di un’escalation di violenze. Dal 7 ottobre l’Adl ha segnalato oltre 100 episodi antisemiti solo negli Stati Uniti, anche se il numero è spesso sottostimato. I crimini, infatti, non sono sempre facilmente identificabili e talvolta anche i dati non sono del tutto affidabili. Alla difficoltà che alcuni gruppi di persone possono trovare nel denunciare si aggiunge che, come scrive il sito di notizie Axios, la maggior parte delle città degli Stati Uniti non riporta dati sui crimini d’odio.

Contemporaneamente, anche diversi paesi europei stanno misurando nelle loro città un incremento di azioni legate all’antisemitismo. Alcuni casi si sono verificati nel corso delle numerose manifestazioni di questi giorni, dove singoli individui nella folla sono stati visti agitare bandiere con slogan antisemiti. In altre situazioni, come a Berlino, si è assistito ad attacchi o dimostrazioni rivolte ai luoghi di culto. Lo spazio più complesso da circoscrivere è quello della rete, cassa di risonanza per le antiche teorie del complotto ebraico che ciclicamente riaffiorano.

Regno Unito

Nel Regno Unito i crimini d’odio contro gli ebrei sono aumentati del 1.353 per cento questo mese rispetto allo stesso periodo nel 2022. «Gli ebrei e gli infedeli sono maledetti da Allah», ha gridato un uomo a Londra sventolando una bandiera simile a quella dell’Isis.

Questo è stato solo uno dei 457 episodi di antisemitismo registrati dal 7 al 18 ottobre dal Community security trust, l’ente di beneficenza che offre consulenza agli ebrei britannici su questioni legate alla sicurezza. Il senso di insicurezza è crescente, tanto che l’Unione degli studenti ebrei ha detto al Guardian che alcuni giovani hanno smesso di indossare elementi che li possano rendere riconoscibili.

Germania

Anche in Germania è stato denunciato un aumento degli attacchi antisemiti. Almeno 10mila persone hanno preso parte a una manifestazione pro Israele in risposta agli incidenti che si sono verificati nei giorni scorsi. «È insostenibile che le persone ebree vivano nella paura ancora oggi, nel nostro paese tra tutti», ha detto alla folla riunita il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.

Mercoledì 18 ottobre infatti due molotov sono state lanciate contro la sinagoga di Kahal Adass Jisroel, nel centro della capitale tedesca. «La situazione si sta intensificando da quando è scoppiata la guerra in Israele. Possiamo sentire sempre di più le tensioni in città», ha raccontato alla Bbc Anna Segal, direttrice esecutiva di Kahal Adass Jisroel.

L’Associazione federale di ricerca e informazione sull’antisemitismo (Rias) ha contato almeno 30 episodi di antisemitismo solo a Berlino dal 7 ottobre a oggi. Secondo Reuters, alcuni genitori ebrei avrebbero smesso di portare i bambini a scuola perché spaventati per la loro incolumità; su alcuni palazzi poi sono comparse delle stelle di Davide.

Già a giugno, qualche mese quindi prima dell’attacco di Hamas, la Rias aveva contato che nel 2022 c’erano stati 2.480 incidenti, con un calo del 9 per cento rispetto all’anno precedente. Tuttavia, un comunicato dell’associazione riportato dal Times of Israel puntualizzava che si trattava comunque di «sette incidenti al giorno. L’antisemitismo in Germania rimane a un alto livello». Tra gli atti registrati c’erano nove casi di estrema violenza, tra cui dei colpi di arma da fuoco sparati verso la dimora di un rabbino nella Vecchia sinagoga di Essen.

Francia

Dal 7 ottobre in Francia sono stati registrati 327 atti antisemiti, tra cui una macchina vandalizzata e le minacce di un 17enne nei confronti di un compagno, e 183 sono stati gli arresti per antisemitismo. «Nessuno toccherà un capello di una persona ebrea francese senza affrontare la risposta dello stato, che arriverà alla velocità della luce», ha detto il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin, riportato dalla Bbc. Le inchieste aperte al momento, ha detto il ministro della Giustizia invitato a Rtl, sono 196, di cui in 47 si sta indagando per apologia del terrorismo.

Italia

L’Osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica contemporanea continua nel frattempo la sua opera di raccolta dei vari episodi, tra quelli segnalati e quelli raccontati dai media. A Milano sono comparse scritte antisemite sui muri dei bagni di un locale, ma è soprattutto la rete a essere un amplificatore di messaggi d’odio, tra gruppi su Telegram, Whatsapp e post su Facebook. Un canale Telegram con 80mila iscritti diffonde diverse teorie del complotto, tra commenti no vax e la convinzione che Israele abbia inventato l’attacco di Hamas del 7 ottobre.

L’Osservatorio nel 2022 aveva contato 241 episodi di antisemitismo: anche in Italia era già in atto quindi una leggera crescita rispetto al passato, con una maggioranza di casi online e almeno 77 azioni materiali, tra cui un atto vandalico ai danni della sinagoga di Trieste. Alla radice di questo incremento, prima dell’escalation del conflitto in Medio Oriente, contribuiscono anche qui le teorie cospirazioniste che immaginano un complotto ebraico con l’obiettivo di ribaltare i governi mondiali. 

Questo discorso ritorna fuori saltuariamente anche in politica: lo stesso vincitore delle elezioni slovacche Robert Fico aveva accusato la presidente slovacca Zuzana Capotova di essere in combutta con George Soros, il miliardario statunitense di origine ebrea ungherese il cui nome ritorna spesso nelle teorie del complotto ebraico. Anche l’attuale ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nel 2017 accusava le organizzazioni non governative che soccorrevano i migranti in mare di essere «un’operazione economica e commerciale finanziata da gente come Soros».

Cresce anche l’islamofobia

In generale, dall’attacco di Hamas sono quindi aumentati i crimini d’odio contro la comunità ebraica, ma anche nei confronti di quella musulmana e araba. Sabato 14 ottobre in Illinois un bambino musulmano di sei anni è stato accoltellato a morte da un uomo. Secondo la polizia l’assassino l’aveva preso di mira - insieme alla madre che però è sopravvissuta - perché era un cittadino con doppia cittadinanza palestinese e americana.

La Cnn ha raccolto le preoccupazioni di diversi rappresentanti dei gruppi musulmani negli Stati Uniti: nelle ultime settimane sono aumentati gli atti di vandalismo, il bullismo nelle scuole e le telefonate di minaccia nei confronti dei membri delle loro comunità. A Derborn, in Michigan, è stato arrestato un uomo che aveva minacciato online gli abitanti di origine palestinese. 

A Londra invece è stato arrestato un uomo per aver disegnato dieci graffiti islamofobici alle fermate degli autobus a New Malden e Rayanes Park. In città i reati islamofobici sono aumentati del 140 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando dai 42 nel 2022 ai 103 attuali. 

Strumenti di prevenzione

In California non si sono verificati gravi atti d’odio, se non qualche episodio di vandalismo. Ma, nonostante ciò, un alto funzionario del Dipartimento per i diritti civili della California, Becky Monroe, ha detto a Politico che «potrebbe esserci un aumento», tanto che le scuole ebraiche della Bay Area hanno sospeso le lezioni o aumentato la sicurezza.

La California è dotata dal 2017 di una hotline nata per far fronte all’aumento dei crimini d’odio che erano il risultato, secondo l’ideatore David Chiu, della retorica dell’amministrazione Trump.

Dopo il 7 ottobre gli assistenti sociali del Dipartimento per i diritti civili si sono rivolti a moschee, sinagoghe e gruppi culturali per presentare nuovamente il servizio, a cui chiunque può rivolgersi se necessita supporto o per denunciare un crimine. Inoltre, la somma stanziata quest’anno per il programma, pari a 10 milioni, sarà raddoppiata. E 10 milioni serviranno ad aumentare la presenza della polizia nei luoghi di culto. 

Intanto la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, ha detto al Rheinische Post di star insistendo sull’adozione del Demokratiefördergesetz (in inglese, Democracy Promotion Act), una legge che tra le altre cose avrebbe l’obiettivo di incrementare la prevenzione degli estremismi e rinforzare le iniziative contro l’antisemitismo.

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