- A circa otto mesi dal suo insediamento, l’agenda estera del governo Meloni non si è discostata di molto da quella di altri esecutivi italiani.
- In tema migratorio la gestione è rimasta in ottica emergenziale, puntando a far fronte ai vari picchi di sbarchi che si susseguono nei vari mesi dell’anno. In tema energetico, invece, Palazzo Chigi è in continuità con le basi gettate dal governo di Mario Draghi.
- Un risultato prodotto da tante chiacchiere sul piano Mattei è quello di aver dato ai paesi del nord Africa la consapevolezza di essere essenziali e quindi di tenere sotto ricatto Roma e Bruxelles.
Giorgia Meloni è tornata dalla Tunisia a mani vuote. Il suo secondo viaggio in meno di una settimana alla corte del presidente autocrate Kais Saied si è rivelato, come prevedibile, un buco nell’acqua e ora la strategia del governo nazionale per arginare la nuova ondata migratoria sta incontrando più difficoltà del previsto. Saied ha già detto prima della visita di Meloni – in cui è stata accompagnata dalla presidente della Commissione europea e dal premier olandese Mark Rutte – di non voler f



