Hamas ha pubblicato un video che mostra l'ostaggio israeliano Maxim Herkin: è steso a terra con una benda insanguinata che gli copre metà viso e il braccio sinistro. il gruppo islamista sostiene che si sarebbe trovato in un tunnel preso di mira da un attacco dell’Idf. «Sono uno dei prigionieri bombardati dopo la fine del cessate il fuoco» dice Herkin, rapito al festival musicale Nova il 7 ottobre 2023. Trentacinque anni, residente a Tirat Carmel, nel nord di Israele, è nato nella regione di Donetsk, in Ucraina, e sua madre ha la cittadinanza russa. «Questi sono i risultati della pressione militare e della guerra condotta per liberare i prigionieri», dice sempre nel video aggiungendo di non avere medicine e di non poter essere portato in ospedale per essere curato.

Raid israeliani sulla Striscia di Gaza, almeno 11 palestinesi uccisi, tra cui tre bambini

Almeno 11 palestinesi sono rimasti uccisi dalla notte scorsa in raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Sono tutte appartenenti alla stessa famiglia, fra cui tre bambini, sono morte in un bombardamento delle forze israeliane sul campo profughi di Khan Younis, nel sud di Gaza. Sempre a Khan Younis, ci sono state altre quattro vittime in un attacco, tra cui una donna incinta e un bambino di quattro mesi. Quattro i morti anche in diversi raid sempre nel sud.

Media, Usa e Israele vicini a un accordo per la ripresa degli aiuti a Gaza

Stati Uniti, Israele e rappresentanti di una nuova fondazione internazionale sarebbero vicini a un'intesa per riprendere le consegne di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa Axios, citando due funzionari israeliani e una fonte statunitense che sarebbero a conoscenza del piano nato per impedire che gli aiuti finiscano nelle mani di Hamas. Secondo le fonti, durante e prima del cessate il fuoco, il movimento militare islamico si sarebbe impadronito della maggior parte degli aiuti entrati nella Striscia di Gaza rivendendoli e usando i ricavi per finanziare i miliziani. 

Dal 2 marzo l’Idf ha bloccato tutte le consegne di cibo, acqua e medicine nella Striscia, aggravando la già terribile crisi umanitaria. Israele afferma che questo blocco totale è volto a fare pressione sul movimento islamista affinché liberi tutti gli ostaggi in suo possesso, vivi o morti.  Secondo le agenzie degli Stati Uniti le scorte di cibo finiranno a breve. È del 2 maggio l’allarme lanciato dal comitato internazionale della Croce Rossa: le operazioni umanitarie a Gaza sono «sull’orlo del collasso». 
Nel frattempo continua l’offensiva su Gaza: undici persone, tra cui tre bambini piccoli, sono morte in un attacco israeliano notturno al campo profughi palestinese di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.

Unicef: a Gaza 9mila bambini ricoverati per malnutrizione

«Dall'inizio dell'anno, più di 9mila bambini sono stati ricoverati per il trattamento della malnutrizione acuta. Altre centinaia di bambini che hanno un disperato bisogno di cure, non possono accedervi a causa dell'insicurezza e dello sfollamento», ha scritto in una nota la dg dell'Unicef, Catherine Russell. «Per due mesi i bambini della Striscia di Gaza hanno affrontato bombardamenti incessanti e sono stati privati di beni essenziali, servizi e cure salvavita. Ogni giorno che passa il blocco degli aiuti li mette di fronte al rischio crescente di fame, di malattie e di morte: niente può giustificare tutto questo. Le famiglie stanno lottando per sopravvivere. Sono intrappolate, incapaci di fuggire in cerca di sicurezza. La terra che coltivavano è stata distrutta. Il mare che utilizzavano per la pesca è stato limitato. Le panetterie stanno chiudendo, la produzione di acqua sta diminuendo e gli scaffali dei mercati sono quasi vuoti».

Israele intensificherà le operazioni militari a Gaza. Richiamati migliaia di riservisti

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un piano per ampliare le operazioni militari nella Striscia di Gaza, lo riporta The Jerusalem Post. Tuttavia, al momento, non è prevista una manovra su larga scala: l’obiettivo principale rimane quello di favorire un nuovo accordo per il rilascio dei 59 ostaggi ancora trattenuti da Hamas. Il Times of Israel conferma che Israele è pronto a richiamare migliaia di riservisti in vista di un’espansione significativa delle operazioni. Netanyahu ha riunito il gabinetto di sicurezza per discutere i dettagli di un’eventuale escalation, anche se una decisione definitiva non è ancora stata presa. L'esecutivo israeliano intende infatti concedere ulteriore spazio alle trattative diplomatiche in corso per la liberazione degli ostaggi. Una nuova offensiva non dovrebbe partire prima della visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione, in programma dal 13 al 16 maggio.

 

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