Dal Cremlino una piccata risposta alle inaspettate parole di Trump a favore di Kiev. Zelensky ringrazia, ma sa che dietro il nuovo atteggiamento c’è poca concretezza
«L’Ucraina è soltanto la prima vittima», ma «Putin continuerà a cercare di allargare la guerra in lungo e in largo», per questa ragione «fermarlo oggi sarà più economico che farlo domani». Dal podio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky suona uno spartito ormai consolidato, forte delle provocazioni russe delle ultime settimane, che hanno preoccupato i suoi principali alleati.
«Il diritto internazionale è al collasso e le istituzioni internazionali sono deboli», ha proseguito il presidente ucraino, aggiungendo che aiutare l’Ucraina è il primo passo per «ripristinare la sicurezza e la cooperazione internazionale».
Nuove provocazioni
E a proposito delle accuse a Mosca di continuare le provocazioni alla Nato, la Germania ha denunciato l’ennesima azione ostile delle forze armate russe: un caccia russo avrebbe sorvolato una nave da guerra tedesca nel Mar Baltico. Sono azioni che «dimostrano chiaramente che la Russia sta testando con crescente frequenza e intensità i confini anche nei confronti degli Stati membri della Nato», ha commentato il ministro della Difesa di Berlino, Boris Pistorius, parlando al Bundestag.
Il Cremlino, come sempre in queste settimane, respinge le accuse. «Sentiamo un’isteria esagerata riguardo ai nostri piloti militari che presumibilmente violano alcune regole e invadono lo spazio aereo di qualcuno», ha dichiarato il portavoce di Putin, Dimitri Peskov. «La nostra aviazione militare rispetta tutte le norme e i regolamenti di volo, ne è guidata e li rispetta nel modo più rigoroso».
Ma Peskov aveva anche parole ben più pesanti alle quali replicare. Si tratta dell’inaspettato messaggio, lanciato da Trump sui social nella notte tra martedì e mercoledì, in cui ha descritto l’economia russa come a un passo dal collasso, ha lodato il coraggio di Zelensky e si è detto sicuro che l’Ucraina sarà in grado di riconquistare tutti i territori perduti (ma ha specificato che per farlo saranno gli europei a dover pagare). A irritare particolarmente il Cremlino è stata la descrizione della Russia come di una «tigre di carta».
Parole a cui Peskov ha risposto affermando che la Russia è di solito paragonata a un orso «e non esistono orsi di carta. La Russia è un orso reale».
Battute più o meno riuscite a parte, Peskov ha ribadito la linea del Cremlino: l’economia russa non è affatto in difficoltà, la guerra in Ucraina non solo è sostenibile, ma Mosca «non ha alternative» al proseguimento delle operazioni militari.
E in più, come a voler sottolineare che il Cremlino non prende sul serio l’apparente voltafaccia di Trump, ha ribadito l’offerta russa di prorogare di un anno il nuovo trattato Start, che limita l’arsenale nucleare di Russia e Stati Uniti e che dovrebbe scadere all’inizio del 2026.
I rapporti tra i due paesi, però, sono freddi, come testimonia l’incontro avvenuto a margina dell’Assemblea generale dell’Onu tra il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Un incontro definito «teso» e dal quale non sono trapelati dettagli, se non gelidi comunicati.
Kiev, sorpresa e attacchi
Anche Zelensky è rimasto sorpreso dalle parole di Trump. Lo ha detto lui stesso in un’intervista all’emittente americana conservatrice Fox News. «Sì, sono stato un poco sorpreso. Per noi è un segnale positivo del fatto che gli Stati Uniti resteranno con noi fino alla fine della guerra», ha detto Zelensky. Un evidente tentativo di fare buon viso a cattivo gioco, visto che nel suo messaggio Trump non ha accennato in alcun modo a un futuro sostegno americano all’Ucraina, ma ha parlato solo della vendita di armi tramite finanziamenti europei.
Secondo diversi commentatori, il vero obiettivo di Trump è lavarsi le mani della crisi ucraina, più che tornare a sostenere Kiev come aveva fatto la precedente amministrazione. Che i rapporti con Washington non siano eccezionali lo dimostra anche l’incidente tra le due first lady. Negli ultimi giorni, la moglie di Zelensky, Olena Zelenska, che si trova a New York insieme al marito, avrebbe chiesto più volte un incontro alla first lady americana, Melania Trump, ma la moglie del presidente Usa non avrebbe nemmeno risposto alle richieste.
Nell’intervista a Fox News, Zelensky ha anche risposto a una domanda sulle elezioni in Ucraina che, ha detto, potranno tenersi anche in occasione di un cessate il fuoco, a patto di modificare la legislazione e di ricevere garanzie da parte degli alleati. Ricordiamo che in Ucraina le elezioni sono sospese a causa della legge marziale e il mandato di Zelensky, scaduto nel maggio 2024, è stato automaticamente prorogato.
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