- I movimenti sono parsi a lungo li unici in grado di arrestare il declino delle parrocchie conducendovi frotte di giovani entusiasti, di ripopolare i seminari in via di desertificazione, di rianimare la vita dei monasteri e di far riprendere slancio alle missioni.
- Negli ultimi tempi le cose però sono cambiate. Da un lato, questi gruppi hanno perso molto del loro slancio, reclutano con difficoltà nuovi aderenti, mostrano dei preoccupanti (per i loro capi) segni di logorio.
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La gerarchia e il papa sono consapevoli di questa situazione e anche per questo hanno messo la museruola ai movimenti, ne hanno limitato la libertà e il raggio d’azione, pur senza soffocarli del tutto.
Lo stato di salute e il futuro dei cosiddetti movimenti ecclesiali rappresenta una questione di capitale importanza per l’intero mondo cattolico. Dopo una lunga fase di espansione all’interno della società e della chiesa queste organizzazioni paiono aver imboccato una strada in ripida discesa. Tra le cause del declino possono essere annoverati anche i tentativi di normalizzazione di questi gruppi messi in atto dalle gerarchie vaticane e da papa Francesco allo scopo di limitare i danni associa



