Sostieni le inchieste di Domani. Per ogni euro versato, noi ne aggiungiamo un altro fino al raggiungimento dell’obiettivo.


Rachele Gonnelli e Cecilia Ferrara hanno ricostruito le condizioni vicine alla schiavitù dei rider, illuminate da un’inchiesta a tappeto dei carabinieri del Nucleo per la tutela del lavoro.

Isabella De Silvestro e Luigi Mastrodonato hanno descritto l'invisibile violenza quotidiana che uccide tutti i cinque sensi dei carcerati.

Federica Tourn, invece, ha raccontato la storia degli ottanta casi di abuso che sono stati accertati dal centro di ascolto della diocesi di Bolzano-Bressanone.

Le nostre inchieste sostenute dai lettori sono ripartite e sono ripartite bene, una ragione di più per sollecitare i nostri lettori e abbonati a dare il loro contributo a uno sforzo più corposo e ambizioso delle edizioni precedenti.

Sono tre i filoni di inchiesta che alimenteremo con alcune decine di articoli da qui alla fine dell’anno e oltre: “Carcere, inferno quotidiano”, “Geografia dello sfruttamento dei lavoratori”, “La violenza nella chiesa italiana”. Il nostro obiettivo è di raccogliere per ciascuna inchiesta almeno 6 mila euro, fermo restando che Domani è pronto a fare la sua parte per centrare l’obiettivo, contribuendo con un euro per ogni euro donato dai lettori.

I risultati dei primi giorni, dopo l’uscita delle prime puntate delle inchieste, sono soddisfacenti: abbiamo già raggiunto circa il 20 per cento dell’obiettivo, e per questo vi incitiamo a dare il vostro contributo e a sollecitare quello di altri.

La nostra scommessa è di riuscire a essere, oltre che un prodotto di informazione sostenuto dal mercato – sul web e nelle edicole – anche un luogo d’incontro diretto tra bravi giornalisti battitori liberi (in questo caso Isabella De Silvestro, Cecilia Ferrara, Rachele Gonnelli, Luigi Mastrodonato e Federica Tourn) e i loro lettori che si appropriano, con il loro contributo, del ruolo di committenti.

È anche un’occasione che crediamo di offrire a tutti i cittadini e alle associazioni che si occupano sotto forma di volontariato di questi drammi sociali (nelle loro tre diverse declinazioni) e non trovano il sostegno di un lavoro di informazione adeguato alla gravità dei problemi e all’intensità del loro impegno.

E anche questo in fondo è un vero mercato, nel senso antico della parola, dove la domanda e l’offerta trovano un punto di equilibrio soddisfacente per entrambe le parti. Un mercato dove si scambiano lavoro e passione.

Se volete contattare i giornalisti autori delle inchieste che state sostenendo, potete scrivere a lettori@editorialedomani.it.

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