Anche i cieli diventano pet friendly. Dal 23 settembre i cani di grossa taglia, superiori ai 10 kg, potranno stare in cabina con i loro padroni. L’Italia si farà guida dell’innovazione con dei voli dimostrativi: si ipotizza che il primo sarà un viaggio di Ita Airways sulla tratta Milano-Roma. L’Enac (l’Ente nazionale italiano per l’aviazione civile) presenterà un information paper all’Assemblea generale Icao (l’equivalente internazionale di Enac) a Montreal.

Il tutto è stato anticipato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini: «Ora posso annunciare che il 23 settembre vi sarà il primo viaggio per i cani di taglia grande in cabina». Una scelta che dà seguito alla modifica costituzionale del 2022, che ha introdotto all’articolo 9 la tutela degli animali. «È un cambiamento culturale prima ancora che normativo», ha aggiunto il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma.

LE REGOLE

La modifica a grandi linee è semplice: niente più stiva per gli animali in volo che superano i 10 kg, come avviene invece oggi. Dovranno essere sistemati in trasportini omologati e posizionabili anche sopra i sedili. Obbligatorio il posto vicino al finestrino e lontano dalle uscite di emergenza. Inoltre, l’equipaggio deve essere informato prima del volo, come saranno avvisati preventivamente anche i passeggeri. 

Sarà consentito un numero massimo di animali per volo e si sta anche valutando la possibilità di creare delle buffer zone, ovvero zone protette per chi ha allergie o non gradisce la vicinanza.

I documenti necessari

L’animale, esattamente come i suoi padroni, dovrà essere munito degli adeguati documenti. Innanzitutto, dovrà avere un passaporto europeo con tutte le informazioni sanitarie del caso. All’interno ci sono le vaccinazioni, la più importante quella contro la rabbia perché è obbligatoria per ogni animale che voglia viaggiare in Europa. Il microchip poi sarà fondamentale per tracciare l’animale durante il viaggio.

Prima della partenza, bisognerà anche chiedere al proprio veterinario un certificato di buona salute che attesti la capacità dell’animale di affrontare il viaggio. Un documento che deve essere stato rilasciato non più di 72 ore prima. Occorrerà anche informarsi sulle regole del paese verso cui si sta viaggiando, perché ogni nazione ha le proprie regole, più o meno stringenti.

LE LINEE AEREE NON SONO OBBLIGATE

Le compagnie aeree che sono interessate al progetto dovranno presentare un piano operativo a Enac per ottenere l’autorizzazione. Ma in ogni caso nessuno verrà obbligato e la libertà di adesione sarà totale. Ovviamente, questo non vale per il caso dei cani guida e da assistenza, il cui trattamento facilitato rimarrà in vigore.

Innanzitutto, sarà molto difficile che all’iniziativa parteciperanno anche le compagnie low cost. Ryanair, EasyJet e Wizz Air, per fare qualche esempio, sono storicamente più rigide riguardo al trasporto di animali e oggi non li accettano in cabina.

Altra questione: permettere di superare il limite di 10 kg non garantisce che tutti possano portare il proprio animale. I cani di taglia grande, così come alcuni di media dimensione, occupano trasportini molto larghi. Il problema è che i sedili delle compagnie di linea nelle classi economiche hanno una larghezza compresa tra i 40 e i 45 centimetri. Al momento non è chiaro se per questo i cani potranno occupare più di un sedile.

Ma quanto costa oggi?

Non è ancora dato sapere quanto le compagnie che aderiranno faranno pagare ai passeggeri il trasporto del proprio animale. Si può però dare un’occhiata a quanto costa oggi.

Ita Airways, per esempio, colloca in cabina gli animali dal peso massimo (trasportino e cibo inclusi) di 12 chili sui voli nazionali a 73 euro e di 10 chili su quelli internazionali a 95-230 euro, in base alla distanza. Gli animali fino a 75 chili finiscono in stiva a 83 euro, sui voli nazionali, o a 105-300 euro sui voli internazionali e intercontinentali.

Prendendo una compagnia estera i prezzi salgono. Air France va dai 125 euro (a tratta) per l’animale di meno di 8 kg in cabina sui voli in Europa e Nord Africa (200 euro per quelli in stiva). Per i viaggi intercontinentali il costo sale a 200 euro in cabina e 400 euro in stiva.

Le reazioni

Da sempre vicina ai diritti degli animali, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla si complimenta con Enac: «Il nuovo regolamento sancisce ufficialmente che l’animale è elemento della famiglia e non può stare nella stiva di un aereo dove peraltro può anche soffrire», spiega la parlamentare. «Era da tempo che auspicavamo una mossa del genere, è una richiesta che viene dal paese».

Come sottolinea il presidente di Enac Di Palma, «l’intenzione è quella di cambiare paradigma. Storicamente gli animali di taglia superiore vengono qualificati come bagagli e sono ammessi a viaggiare in stive pressurizzate e riscaldate, non senza situazioni di malessere», aggiunge. «Ecco perché è venuto il momento di riportarli su, in cabina, a stare con i loro padroni».

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