- Con Robert McElroy, il vescovo di San Diego elevato alla porpora cardinalizia domenica scorsa, papa Francesco conferma la sua preferenza per una chiesa Usa di stampo progressita, contro i cattolici più conservatori, come l’arcivescovo di San Francisco.
- Nel corso del suo ministero, McElroy ha criticato il moralismo di chi negava l’Eucaristia ai politici pro-choice, richiamandosi alla vocazione prettamente sociale della chiesa cattolica.
- La prossima beatificazione di Dorothy Day conferma la linea di Francesco di attingere dai progressisti bianchi e demoratici per stemperare la riottosità dei cattolici conservatori riunitisi sotto l’etichetta del nazionalismo americano, caldeggiato dai repubblicani
Con Robert McElroy, il vescovo di San Diego elevato alla porpora cardinalizia domenica scorsa, papa Francesco conferma la sua preferenza per una chiesa statunitense di stampo progressista. . Nativo di San Francisco, un dottorato in teologia morale, McElroy negli anni Ottanta è stato segretario particolare dell’arcivescovo John Quinn, figura di spicco dei progressisti cattolici, fra i principali sostenitori della chiesa di frontiera incarnata dall’arcivescovo salvadoregno, poi martirizzato, Ósca



