Una lunga giornata di mobilitazione ha coinvolto tutte le città italiane e non solo. Strade gremite per rivendicare diritti e dire no alla guerra. Landini: «Abbiamo bisogno di tutelare la salute e la sicurezza». Schlein: «Vogliamo il salario minimo». Lo sguardo dei movimenti rivolto a Gaza. Represse le mobilitazioni in Turchia con centinaia di arresti
«Non è il momento di aumentare la spesa per le armi, la sicurezza non sono le armi. Non abbiamo bisogno di armarci: abbiamo bisogno di tutelare la salute e la sicurezza, dentro e fuori i luoghi di lavoro. Se non si investe si continuerà a morire. Finché la salute e la sicurezza vengono considerate un costo si continuerà a morire». Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha chiuso così, dal palco della manifestazione di Roma la mattina del primo maggio che ha visto i sindacati presidiare tre piazza unitarie.
Tre i luoghi simbolici scelti per la mobilitazione: i Fori imperiali di Roma, dove ha preso la parola il segretario della Cgil. Casteldaccia, a Palermo, dove ha parlato Daniela Fumarola della Cisl. E Montemurlo, a Prato, dove è salito sul palco Pierpaolo Bombardieri della Uil. Luogo scelto per ricordare Luana D’Orazio, «Vittima del profitto e della precarietà. Vogliamo l'omicidio sul lavoro. Vogliamo che chi commette un omicidio sul lavoro paghi», ha detto il segretario, collegato con la piazza romana.
Ma il primo maggio non è stato caratterizzato solo dai cortei dei sindacati: da Napoli a Milano, da Torino alla Sicilia, tutta l’Italia è scesa in piazza, movimenti antagonisti inclusi.
“La guerra uccide, il lavoro pure”
Basta morti sul lavoro. È questo il tema che ha unito tutte le piazze che si sono mobilitate nella giornata del primo maggio, da Milano a Taranto. «Chiediamo più assunzioni di ispettori e medici dell’Inail. Chiediamo di cancellare le leggi sbagliate come il subappalto a cascata, le gare al massimo ribasso e le forme precarie di lavoro: una riforma a costo zero. Chiediamo di investire di più sulla medicina del territorio. E di istituire una patente a punti vera, senza la quale non si può lavorare. Senza risposte, sarà mobilitazione. Basta propaganda». Ha detto il segretario Landini chiudendo il suo intervento dal palco in una mattina che è stata caratterizzata anche dalla guerra dei numeri tra governo e opposizioni.
Vogliamo il salario minimo
«Il lavoro è uno dei pilastri su cui questo governo ha fondato la sua azione». - Ha scritto sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro e il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila». Parole a cui hanno fatto immediatamente eco quelle di Elly Schlein. «Serve una legge sul salario minimo: la maggioranza l'ha voluta bloccare. Meloni ha voltato le spalle a 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Continua a mentire a viso aperto sui numeri. Dice che non c'è un problema salariale in Italia e invece l'Istat lo ha confermato: i salari sono più bassi dell'8% rispetto al 2021", ha detto la segretaria dalla piazza.
Le opposizioni verso i Referendum di giugno
Da Giuseppe Conte a Riccardo Magi durante la giornata si sono moltiplicati gli appelli per il voto ai Referendum di giugno. «I cittadini e le cittadine avranno la possibilità concreta di andare a votare per la sicurezza sul lavoro, contro la precarietà e anche per la dignità di lavoratrici e lavoratori, oltre che per la cittadinanza», ha detto Schlein. «Ci sono milioni di persone che lavorano ogni giorno nel nostro Paese, creano imprese, pagano le tasse e versano i contributi, anche per le nostre pensioni. Ma non possono votare, partecipare a concorsi pubblici, candidarsi e accendere mutui. Per lo Stato italiano sono invisibili, per il fisco invece no», le ha fatto eco il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Il concertone di Roma aperto da Leo Gassmann con “Bella Ciao”
Un papavero rosso alle spalle , Leo Gassmann ha dato il via alla diretta del Concertone del Primo maggio. «Ottanta anni fa uomini e donne coraggiose ci hanno permesso di vivere un'Italia libera e democratica ed erano ragazzi e ragazze come voi. Non dimentichiamo», ha affermato l'artista. Tra i momenti più attesi del concertone il videomessaggio registrato prima della morte di Papa Francesco. «La musica è bellezza ed è uno strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli». Le morti sul lavoro sono state il tema centrale anche del classico appuntamento musicale di Roma. «Sono 2.469 e sono le donne e gli uomini che hanno perso la vita dal 2023 mentre andavano sul posto di lavoro o sul posto di lavoro», ha detto Noemi, una delle presentatrici. «Non sono soltanto numeri - riprende Noemi - sono nomi, sono storie, sono famiglie».
Uno maggio Taranto libero e pensante tra Amnesty International e Gaza. Dedicato a Massimo Battista
«Quest'anno Uno Maggio Taranto festeggia i 50 anni di attività di Amnesty insieme a loro e con loro parleremo del genocidio di Gaza che si sta consumando lì. Dedichiamo a Gaza gran parte del nostro evento». Così, Michele Riondino, attore e regista, insieme al cantautore Diodato e al musicista Roy Paci uno dei direttori artistici dell'Uno Maggio Taranto, che abbiamo trasmesso in diretta sul sito di Domani. È stato proprio l’attore, salito sul palco insieme a Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini ad aprire l’ormai tradizionale appuntamento, organizzato dal comitato "Liberi e Pensanti". «Nuovi diritti hanno preso il posto di quelli vecchi», ha detto. «Come quello di lasciare liberi i criminali di guerra, di mandare a casa un torturatore, il diritto nuovo di presenziare i consultori, di respingere in mare chi sta affogando, il diritto di manganellare un manifestante, di reprimere ogni forma di dissenso non violenta».
A Taranto i lavoratori dell’ex Gkn. «Soli siamo niente, uniti siamo tutto»
«Dal 2021 lavoratori in assemblea permanente contro la delocalizzazione, perché vogliono che questa fabbrica si riconverta a una produzione più sostenibile ed ecologica». Sul palco di Taranto arriva il collettivo dell’ex Gkn. «Non possiamo concentrarci su quello che ci succede senza pensare alla Palestina, senza pensare ai tagli che stanno facendo alla sanità. Dobbiamo essere uniti. Soli siamo niente, uniti siamo il tutto che avanza. Facciamo massa è solo così che nasce quella speranza che ci volevano lasciare i partigiani».
Sul palco di Taranto non potevano mancare dei rappresentanti dell’ex Ilva, come Raffaele Cataldi, autore di Malesangue. Storia di un operaio dell’Ilva di Taranto (Alegre edizioni). «Il nostro compagno Massimo, a cui ho dedicato il libro, ci diceva che non dovevamo andare più con il cappello in mano, ma che dobbiamo pretendere, una vita e un lavoro dignitoso. L’unica cosa che non ci possono togliere è la dignità».
Movimenti in piazza pensando alla Palestina
A riempire le strade italiane sono stati anche i movimenti antagonisti che hanno portato con loro in piazza il popolo palestinese. Sono circa 10mila le persone che hanno partecipato alla May Day Parade, il tradizionale corteo del primo maggio delle realtà antagoniste e dei sindacati di base a Milano.
Mentre a Roma, al centro sociale Forte Prenestino, si è svolta la 43esima festa del Non lavoro. Quest’anno, il 39esimo di occupazione, l’antica fortezza ha dedicato una mostra a Cristiano Rea, autore, scomparso nel 2023, che ha illustrato la scena underground a partire dal 1977. Zerocalcare lo aveva salutato con queste parole: «Grazie per aver letteralmente plasmato il nostro immaginario e averci disegnato una porta d'ingresso per quel mondo».
Repressione e arresti in Turchia
Non solo Italia, il primo maggio è stata una giornata di mobilitazione in tutto il mondo. In Francia sono state 300mila le persone scese in piazza. Particolarmente violenta è stata invece la repressione in Turchia, dove le manifestazioni erano state vietate. Migliaia i poliziotti schierati sin dal 30 aprile per far rispettare il divieto deciso dal prefetto di Istanbul, che come negli anni passati ha chiuso la simbolica piazza Taksim.
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