- Ci si domanda quale sia il segreto della longevità di un autore come Isaac B. Singer. Le risposte sono tante. La principale è che il nocciolo del suo problema è alla base di interrogativi universali.
- La coscienza, per Singer, è un ring in costante attività, il motore di tutte le nevrosi moderne. Potrebbe essere, in questo senso, il grande erede novecentesco di Dostoevskij. Ma la questione non è così semplice.
- Per Singer la questione di Dio è un armamentario tecnico da usare fondamentalmente in senso umoristico. Singer è un autore comico e insieme convintamente drammatico; se avesse scritto per il teatro sarebbe stato il Pirandello americano.
Un ex attore in disarmo, un’anziana emigrata a New York costretta a passare la notte fuori casa perché ha rotto la chiave nella serratura, o l’enigmatica frequentatrice di una tavola calda, si chiama Esther, che un bel giorno svanisce e poi ricompare. Così come l’ex allieva, oggi dottoressa di fama, che si ripresenta dinnanzi al professore in visita in Israele. E poi, nelle sue infinite variazioni, il personaggio ricorrente: lo scrittore yiddish che a New York campa scrivendo a puntate sul gi



